L'ex capo ultrà Inter: "Avevano un piano. Drogarmi, spararmi e sotterrarmi"

Le dichiarazioni di Andrea Beretta, membro del tifo organizzato nerazzurro, in carcere con l'accusa di omicidio di Antonio Bellocco

L'ex capo ultrà interista Andrea Beretta è in carcere con l'accusa di omicidio di Antonio Bellocco, esponente della 'ndrangheta e anch'egli nel direttivo della Curva Nord. Beretta ha affermato che fu "convocato, tra giugno e luglio, a casa di Bellocco", incontrando due emissarin del clan 'ndranghetista nella zona dei box dell'abitazione, dai quali avrebbe ricevuto concrete intimidazioni.

Questo è quanto riportato all'interno dell'integrazione della richiesta di misura nell'inchiesta sugli ultras. Beretta ha messo a verbale come sia più volte riuscito a sventare il progetto omicida nei suoi confronti "grazie alle rivelazioni ricevute dalla persona incaricata" di "tirarlo in trappola, verosimilmente con un sonnifero, e di condurlo in un luogo idoneo a perfezionare la sua esecuzione: qui sarebbe stato colpito con arma da fuoco e sotterrato".

L'ultrà dell'Inter Beretta: "Volevano uccidermi"

All'interno dell'integrazione era già emerso che Beretta, interrogato in seguito all'accoltellamento mortale nei confronti di chi guidava la Curva Nord nerazzurra insieme a lui e a Marco Ferdico, fosse a conoscenza di un piano omicidiario nei suoi riguardi "che sarebbe dovuto passare a vie di fatto" a seguito dell'incontro con gli emissari del clan. Ragion per cui, "e solo dopo aver subito tali intimidazioni e più tentativi - sempre secondo la versione di Bellocco - di essere portato in un luogo dove sarebbe poi stato ucciso, si era munito di una pistola, che portava con sé". Interrogato a seguito dell'omicidio, Beretta ha spiegato come fosse sottoposto a minacce da parte di Bellocco e altri complici da diversi giorni. Persone che avevano fatto presente come volessero appropriarsi "del merchandising della Curva Nord, fonte di reddito" per Beretta "con il negozio 'We Are Milano', e di volerne avviare uno ex novo nella città di Milano".

Sempre Beretta ha poi dichiarato "di essere già stato fatto oggetto di altri tentativi di portare a termine il suo omicidio, sempre sventati". Il giorno seguente all'omicidio Bellocco, Ferdico telefonò un broker immobiliare in merito al "progetto di avviare una nuova attività con un negozio da prendere in locazione in società proprio con Bellocco", in via Casoretto. Una conversazione nella quale il broker in questione affermò "Vi comunico che ci troviamo costretti a dover annullare con decorrenza immediata la proposta poiché uno dei soci è venuto a mancare. Vengono a mancare i presupposti per l'inizio di una nuova attività".

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