L’Inter gonfia il petto: Guardiola l’ha resa più forte

Il pari senza gol in casa della corazzata City ha ridato convinzione e fiducia, dopo il mezzo passo falso di Monza. E c’è un record nel mirino: la 7ª vittoria di fila
L’Inter gonfia il petto: Guardiola l’ha resa più forte© Inter via Getty Images

MILANO - Uno 0-0 che, usando un famoso slogan pubblicitario, non vende sogni, ma solide realtà. L’Inter è tornata da Manchester con un carico pieno di certezze e sorrisi. E anche chi non era in Inghilterra - vedi Dimarco - è pronto a dare il suo contributo (ne parliamo nell’articolo in basso in questa pagina). Il pareggio di Monza è dimenticato, la partita col City ha restituito a Simone Inzaghi e ai tifosi dell’Inter la bella versione della squadra campione d’Italia, quella capace di misurarsi alla pari con una delle squadre più forti del mondo. Una squadra focalizzata sull’obiettivo, probabilmente più a suo agio ormai contro un avversario come l’undici di Guardiola che - con tutto il rispetto - come quello di Nesta, in lotta per non retrocedere. Domani sera l’Inter avrà di fronte il Milan e il rischio di approcciare la gara nel modo sbagliato non ci sarà. Anche perché il derby per l’Inter di Inzaghi da anni significa successi e trofei.

L'importanza del derby

Affermarsi anche nella prossima sfida, per altro, darebbe un ulteriore record ai nerazzurri, ovvero quello di vincere il settimo derby di fila, evento mai accaduto prima. Come detto, Inzaghi può avvicinarsi alla gara contro il Milan con uno spirito assai diverso dal suo dirimpettaio, il cui posto è a forte rischio. Mercoledì i nerazzurri in Champions hanno mostrato il miglior lato di sé in molti aspetti. È vero che, soprattutto nel finale, il City ha avuto un paio di occasioni per sbloccare la partita (anche l’Inter ha avuto le sue chance in precedenza), ma la difesa di Inzaghi ha retto alla grande la forza d’urto dei ragazzi di Pep. Acerbi, per la seconda volta dopo la finale di Istanbul del 2023, ha anestetizzato - anche con le cattive - Haaland; Bisseck (coadiuvato da Darmian) e Bastoni hanno messo la saracinesca ai suoi lati; il resto della squadra ha svolto alla grande la fase difensiva. L’Inter nelle ultime quattro partite ha incassato solo un gol, quello di Dany Mota per disattenzione di Pavard, per il resto Sommer ha tenuto la sua porta inviolata con Lecce, Atalanta e City, ritrovando così quella solidità che aveva permesso ai nerazzurri di essere la miglior retroguardia dello scorso campionato (22 reti al passivo, di cui 4 nelle ultime quattro giornate a scudetto vinto).

Le scelte di Inzaghi

Rispetto alla partita in Europa, Inzaghi contro il Milan riproporrà il centrocampo delle meraviglie, con Mkhitaryan di nuovo mezzala sinistra al fianco di Calhanoglu e soprattutto Barella. Il vice-capitano, grazie anche al lavoro svolto ad Appiano durante la sosta (non è andato in Nazionale per sottoporsi a un intervento al naso programmato nei mesi precedenti), è tirato a lucido. Il tecnico piacentino col Monza lo ha tenuto a riposo e l’azzurro col City ha disputato una partita totale, un po’ centrocampista box-to-box, un po’ mezzala di qualità, infine anche regista quando Inzaghi ha richiamato in panchina il turco.

Barella sta molto bene e ha voglia di trovare la sua prima rete in un derby: Nicolò ha segnato al Milan, ma quando era ancora al Cagliari, nell’ormai lontano 21 gennaio 2018 (vinse 2-1 il Milan in Sardegna con doppietta di Kessie). Di sicuro Barella non si straccerà le vesti se l’Inter dovesse vincere e a segnare fosse ancora Thuram. Il francese, che nell’estate 2023 da svincolato era stato corteggiato dal Milan, è esploso la scorsa annata proprio nel derby d’andata con un eurogol e ha poi sigillato quello di ritorno segnando la seconda rete, valsa il successo per 2-1 e la conquista matematica dello scudetto. Thuram in quest’annata è partito fortissimo, realizzando 4 gol nelle prime tre giornate, poi - come i compagni - ha toppato a Monza, mentre a Manchester ha fatto un lavoro oscuro. Ora però arriva il Milan, una partita che finora Marcus non ha mai fallito.

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