L'Inter trema e finisce in tribunale: lo Sporting Lisbona chiede trenta milioni

Il TAS chiamato a pronunciarsi su una sentenza che potrebbe abbattersi pesantissima sul club nerazzurro: ecco cosa c'è in ballo

Continua la storia tra Joao Mario e l'Inter, però questa volta non si parla di calciomercato. A tirare in ballo i nerazzurri è lo Sporting Lisbona, che avrebbe chiesto un risarcimento monstre di 30 milioni di euro alla società italiana circa la risoluzione del contratto del calciatore portoghese nel 2021. Ma, facciamo un passo indietro. Il calciatore, quando era ancora di proprietà dei milanesi, dopo una serie di prestiti tra Lokomotiv Mosca e proprio il club biancoverde, raggiunge un accordo per la separazione con il Biscione, accasandosi poi da svincolato al Benfica. Ed è qui che inizia la querelle giudiziaria.

Secondo quanto riporta il portale Record, lo Sporting sostiene che quella rescissione fu effettuata per aggirare una clausola inserita nel contratto, ovvero che l'Inter non avrebbe potuto cedere Joao Mario ad altre squadre portoghesi, salvo un indennizzo di trenta milioni di euro proprio alla compagine portoghese. Dopo aver visto rigettata una prima istanza da parte della FIFA, il nuovo appello, questa volta al TAS, ha avuto come conseguenza un'udienza fissata per il prossimo 9 dicembre.

La posizione dell'Inter sulla questione Joao Mario

L'Inter nel bilacio del 2023, ha spiegato la sua posizione su quanto dichiarato dallo Sportig:

"In data 10 agosto 2022, Inter ha ricevuto una richiesta di risarcimento per Euro 30 milioni sollevata da Sporting Clube de Portugal – Futebol (“Sporting CP”) in relazione al trasferimento a titolo definitivo del calciatore Joao Mario al Benfica per mancata attivazione della clausola di prelazione a favore dello Sporting CP nel caso di trasferimento del calciatore verso una qualsiasi altra società partecipante al campionato portoghese. In data 10 luglio 2023 la FIFA ha rigettato integralmente il ricorso dello Sporting CP. Successivamente, in data 6 settembre 2023, lo Sporting CP ha presentato appello al CAS (“Court of Arbitration for Sport”); la Società, pur ritenendosi non responsabile di violazioni contrattuali, sta esaminando con i propri legali le contestazioni di controparte ed agirà nelle sedi competenti per la tutela dei propri interessi".

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