Pagina 1 | Bomber Italia ma all'Inter fa panchina: Frattesi è un caso, Inzaghi non lo vede

Bomber Italia ma all'Inter fa panchina: Frattesi è un caso, Inzaghi non lo vede© TVRG Roberto Garavaglia/ag. Aldo Liverani

Il tema rischia di diventare un tormentone. E la colpa, diretta o meno, è di tre personaggi. Una sorta di triangolo, che però potrebbe anche trasformarsi in qualcosa di più. Da una parte ci sono Simone Inzaghi e un’Inter vincente, dunque le scelte dell’allenatore risultano difficili da contestare. Dall’altra Luciano Spalletti, che fra le certezze della sua Italia - pre e post Europeo, ovviamente... - ha proprio il terzo protagonista, il principale, di questa vicenda. Ovvero, Davide Frattesi. Una storia che, come anticipato, ha altri attori che per forza di cose condizionano la trama: Nicolò Barella e Henrikh Mkhitaryan. Chiaramente tutto ruota intorno al ventiquattrenne centrocampista romano tornato in copertina per i due gol realizzati contro Francia e Israele, che hanno portato il computo delle reti segnate da Frattesi in azzurro a quota 7 (6 sotto la gestione Spalletti) in 21 apparizioni. Una media gol leggermente migliore di quella con la maglia dell’Inter nella sua prima stagione a Milano, culminata con lo scudetto della seconda stella (ampiamente festeggiato dall’ex Sassuolo): Frattesi ha messo insieme fra campionato e Coppe 42 partite, segnando 8 reti. Alcuni gol, proprio come in nazionale, sono stati decisivi nella corsa scudetto e hanno spinto in estate Frattesi e il suo entourage a fare dei ragionamenti con l'Inter sul suo futuro.

Frattesi protagonista in Nazionale e comprimario all'Inter

Ovviamente la società nerazzurra ha chiuso le porte a qualsiasi ipotesi di addio e ha stoppato sul nascere gli interessi di Juventus e Roma. Frattesi per l’Inter è un titolare, anche se per Inzaghi così finora non è stato. Né nella scorsa stagione, quando gli ha concesso solo 11 partite dal primo minuto sulle suddette 42, né in questo ’24-25 nel quale ha sempre iniziato dalla panchina, collezionando nelle prime tre giornate solo 53 minuti con un assist (per Thuram) nel 2-2 di Marassi contro il Genoa. E qui entrano in gioco i co-protagonisti di questa storia, ovvero Barella e Mkhitaryan. Che insieme a Calhanoglu compongono il centrocampo che ha fatto le fortune dell'Inter negli ultimi diciotto mesi.

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Frattesi pronto a prendersi l'Inter

Inzaghi ha costruito una buona parte del gioco della sua squadra sui movimenti dei tre centrocampisti citati, capaci tutti di creare gioco, fare filtro, andare alla conclusione. Tre giocatori abilissimi nel palleggio, tre elementi a cui Inzaghi fatica oggettivamente a rinunciare. Frattesi per ora è stato utilizzato come arma da gettare nella mischia nella ripresa, al posto di Barella, se stanco, o di Mkhitaryan, a risultato acquisito o in caso di punteggio da recuperare.

Il tema di cui sopra, è ormai una domanda: per quanto tempo Inzaghi potrà tarpare le ali a Frattesi? Il tecnico troverà un posto per l'incursore romano, probabilmente meno connesso all'"Inzaghiball", ma letale con i suoi inserimenti in verticale? Mkhitaryan viaggia verso i 36 anni e non potrà essere infinito, ma il rischio per Frattesi è quello di trovare sulla sua strada Zielinski, ingaggiato proprio per avere in casa un vice dell'armeno. E quindi? È abbastanza scontato che Frattesi aumenterà il suo minutaggio e le presenza da titolare rispetto alla scorsa annata; bisognerà però capire se raggiungeranno una quota che permetterà al centrocampista di continuare a sentirsi - come accaduto sinora - parte integrante di questa Inter. Perché Frattesi, l'ha fatto intuire, vuole essere protagonista. Come in azzurro.

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Il tema rischia di diventare un tormentone. E la colpa, diretta o meno, è di tre personaggi. Una sorta di triangolo, che però potrebbe anche trasformarsi in qualcosa di più. Da una parte ci sono Simone Inzaghi e un’Inter vincente, dunque le scelte dell’allenatore risultano difficili da contestare. Dall’altra Luciano Spalletti, che fra le certezze della sua Italia - pre e post Europeo, ovviamente... - ha proprio il terzo protagonista, il principale, di questa vicenda. Ovvero, Davide Frattesi. Una storia che, come anticipato, ha altri attori che per forza di cose condizionano la trama: Nicolò Barella e Henrikh Mkhitaryan. Chiaramente tutto ruota intorno al ventiquattrenne centrocampista romano tornato in copertina per i due gol realizzati contro Francia e Israele, che hanno portato il computo delle reti segnate da Frattesi in azzurro a quota 7 (6 sotto la gestione Spalletti) in 21 apparizioni. Una media gol leggermente migliore di quella con la maglia dell’Inter nella sua prima stagione a Milano, culminata con lo scudetto della seconda stella (ampiamente festeggiato dall’ex Sassuolo): Frattesi ha messo insieme fra campionato e Coppe 42 partite, segnando 8 reti. Alcuni gol, proprio come in nazionale, sono stati decisivi nella corsa scudetto e hanno spinto in estate Frattesi e il suo entourage a fare dei ragionamenti con l'Inter sul suo futuro.

Frattesi protagonista in Nazionale e comprimario all'Inter

Ovviamente la società nerazzurra ha chiuso le porte a qualsiasi ipotesi di addio e ha stoppato sul nascere gli interessi di Juventus e Roma. Frattesi per l’Inter è un titolare, anche se per Inzaghi così finora non è stato. Né nella scorsa stagione, quando gli ha concesso solo 11 partite dal primo minuto sulle suddette 42, né in questo ’24-25 nel quale ha sempre iniziato dalla panchina, collezionando nelle prime tre giornate solo 53 minuti con un assist (per Thuram) nel 2-2 di Marassi contro il Genoa. E qui entrano in gioco i co-protagonisti di questa storia, ovvero Barella e Mkhitaryan. Che insieme a Calhanoglu compongono il centrocampo che ha fatto le fortune dell'Inter negli ultimi diciotto mesi.

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