"Szczesny il più forte in A, non ho capito la Juve": l'ex portiere non ha dubbi

Il vicecampione del mondo con l'Italia nel 1994 spiega: "Cosa penso di Sommer, Martinez e Di Gregorio"

L ’Inter non ha sbagliato a prendere Josep Martinez. È giovane, è forte, è lui il portiere del futuro. Gianluca Pagliuca ci crede. E tanto anche se «le gerarchie sono definite. Sul portiere Simone è molto fermo. Sceglie il suo titolare e va avanti con lui. E il titolare oggi è Sommer, il secondo è Martinez».

Due numeri uno, due titolari in qualsiasi squadra ma…
«Nelle grandi squadre, tanti allenatori, pretendono di avere due giocatori in ogni ruolo, anche in porta. L’Inter è una squadra ambiziosa che vuole vincere e così ha due numeri uno tra i pali».

Lei è d’accordo?
«Così si tende a creare dei dualismi in un ruolo che secondo me non dovrebbe averne. Sicuramente una scelta così non fa stare tranquillo il titolare. Ma Martinez sa quale è il suo ruolo almeno in questa stagione».

Giusto cominciare da Sommer?
«Sommer lo scorso anno ha vinto il campionato, ha fatto bene tra i pali e non si può pretendere di mettere da parte un portiere come lui».

Si aspettava di vedere un Yann Sommer così l’anno scorso?
«No, non me l’aspettavo. Ma credo sia stato molto aiutato dai suoi compagni, dal tipo di squadra. Una squadra fisica, con centrali alti, forti di testa che lo hanno aiutato probabilmente nelle palle alte. Da Acerbi a Bastoni fino a De Vrij difficile prenderla con loro. Sommer poi è il portiere adatto all’Inter. Un portiere forte in una squadra forte che non fa grandi errori. Uno che sa parare anche i rigori. Un portiere diverso da Onana che continua invece a commettere qualche sbaglio anche ora, in Premier League. Lo scudetto della seconda stella è anche suo».

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Martinez, Szczesny e Di Gregorio

Martinez le piace?
«L’anno scorso ha fatto molto bene al Genoa come l’anno prima in Serie B. Un portiere che può diventare il futuro dell’Inter. Approvo al 100% l’investimento fatto dalla società su di lui. Ora tocca a lui dimostrarlo, sfruttare le occasioni che già quest’anno gli capiteranno per guadagnarsi la fiducia».

Che cosa le piace di lui?
«Josep è un portiere estroso, coraggioso, che non ha paura di sbagliare».

Chi è il portiere più forte oggi in A?
«Il portiere più forte in Serie A ha appena smesso di giocare (ride). Per me è Szczesny. Io la scelta della Juventus non l’ho capita. Di Gregorio è un buonissimo portiere ma Szczesny a 34 anni poteva essere ancora il numero uno di qualsiasi grande squadra».

Lei l’avrebbe preso all’Inter?
«L’Inter ha fatto bene ha puntare su un più giovane. Szczesny è fortissimo, ma per il presente».

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L ’Inter non ha sbagliato a prendere Josep Martinez. È giovane, è forte, è lui il portiere del futuro. Gianluca Pagliuca ci crede. E tanto anche se «le gerarchie sono definite. Sul portiere Simone è molto fermo. Sceglie il suo titolare e va avanti con lui. E il titolare oggi è Sommer, il secondo è Martinez».

Due numeri uno, due titolari in qualsiasi squadra ma…
«Nelle grandi squadre, tanti allenatori, pretendono di avere due giocatori in ogni ruolo, anche in porta. L’Inter è una squadra ambiziosa che vuole vincere e così ha due numeri uno tra i pali».

Lei è d’accordo?
«Così si tende a creare dei dualismi in un ruolo che secondo me non dovrebbe averne. Sicuramente una scelta così non fa stare tranquillo il titolare. Ma Martinez sa quale è il suo ruolo almeno in questa stagione».

Giusto cominciare da Sommer?
«Sommer lo scorso anno ha vinto il campionato, ha fatto bene tra i pali e non si può pretendere di mettere da parte un portiere come lui».

Si aspettava di vedere un Yann Sommer così l’anno scorso?
«No, non me l’aspettavo. Ma credo sia stato molto aiutato dai suoi compagni, dal tipo di squadra. Una squadra fisica, con centrali alti, forti di testa che lo hanno aiutato probabilmente nelle palle alte. Da Acerbi a Bastoni fino a De Vrij difficile prenderla con loro. Sommer poi è il portiere adatto all’Inter. Un portiere forte in una squadra forte che non fa grandi errori. Uno che sa parare anche i rigori. Un portiere diverso da Onana che continua invece a commettere qualche sbaglio anche ora, in Premier League. Lo scudetto della seconda stella è anche suo».

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