Palacios, promessa Inter: il diamante da sgrezzare per Inzaghi

Il giovane argentino subito al lavoro "all'Università" dei campioni nerazzurri: il tecnico deve farlo crescere

MILANO - Promessa sudamericana. Vice Bastoni. Nuovo Bisseck. Tomas Palacios, dopo essere sbarcato a Milano con l’etichetta di potenziale “craque”, che per caratteristiche può ricordare il difensore italiano e che nei progetti della dirigenza nerazzurra dovrà ripercorrere, invece, le orme del compagno di squadra tedesco, è pronto per mettersi a disposizione di Simone Inzaghi. Con l’obiettivo di imparare e crescere il prima possibile, proprio sulla scia dell’ex Aarhus, partito in sordina e diventato poi con lavoro, voglia e abnegazione un’alternativa credibile a Benjamin Pavard. Palacios, insomma, avrà più modelli a cui ispirarsi, con la consapevolezza che il suo talento, se unito a costanti progressi e a quella fame di arrivare fondamentale per sognare in grande, dovrà essere coltivato con cura nello sviluppo della sua carriera interista.

Palacios come Bisseck

Ovviamente Tomas non avrà inizialmente la pressione del dover essere per forza un co-titolare, anzi. Inzaghi lo schiererà solo ed esclusivamente quando avrà capito di potersi «fidare, senza se e senza ma, di lui», ma nel percorso che precede l’esplosione di qualsiasi calciatore potrà, anzi dovrà, “rubare” calcisticamente parlando il più possibile dai suoi compagni di reparto, tenendo sempre apertissime le orecchie per seguire rapidamente i dettami del suo allenatore. In Argentina, visto che nelle giovanili veniva inizialmente schierato da attaccante o da centrocampista avanzato, assicurano sia uno che parli poco e si applichi alla lettera. Altrimenti non avrebbe cambiato ruolo col sorriso e ottenuto grandi risultati nell’arco di pochi anni. Chi gli sta vicino ne esalta le qualità fuori dal campo, sostenendo che basterà vederlo sul verde per apprezzare le doti da atleta. A Inzaghi il compito di trasformare un diamante grezzo, accrescendone anche il valore economico. Esattamente come accaduto con Bisseck, pagato 7 milioni la scorsa estate e per il quale l’Inter ha rifiutato un’offerta dal West Ham da 30 milioni. L’operazione Palacios, acquistato per 6.5 milioni più bonus, che potranno arrivare a un massimo di 11, potrà dirsi sostanzialmente un successo se il classe 2003, in un futuro nemmeno così lontano, avrà convinto tutti gli interisti che una eventuale assenza di Bastoni non sia così grave, proprio perché al posto del ‘95 di Casalmaggiore ci sarà il ventunenne della Pampa. E, consequenzialmente, anche la quotazione del cartellino si sarà triplicata rispetto all’esborso economico sostenuto dai nerazzurri.

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