Inzaghi balla sulle punte Inter, ma Arnautovic è di troppo: al suo posto...

Con Lautaro, Taremi e Thuram i nerazzurri hanno di nuovo tre big in attacco come nella stagione della finale a Istanbul. Ma per chiudere il cerchio serve 'un Gudmundsson'

MILANO - Tre attaccanti così, Simone Inzaghi li aveva avuti soltanto nella stagione in cui l’Inter è arrivata a giocarsi la Champions League nella finale di Istanbul con il Manchester City. Ma il pensiero - osservando la parabola in nerazzurro dell’allenatore - corre pure all’eliminazione bruciante contro l’Atletico Madrid quando determinanti sono stati gli errori di Marko Arnautovic all’andata dopo l’infortunio di Marcus Thuram e pure l’evanescenza di Alexis Sanchez (che poi avrebbe pure sbagliato un rigore) nei supplementari al Metropolitano. Chi ricorda ancora oggi il film di quella partita sa che l’Atletico, dopo lo sforzo erculeo per ribaltare il risultato (ci è riuscito sul gong grazie a Depay), è arrivato sulle gambe nella mezz’ora che ha fatto da antipasto ai rigori ma l’Inter, che ne aveva di più rispetto agli avversari, non è riuscita a venirne a capo perché mancava un attaccante all’altezza di Thuram da aggiungere a Lautaro Martinez, peraltro pure lui esausto. Al contrario, nella cavalcata che ha portato i nerazzurri fino all’ultimo atto di Champions, Inzaghi aveva istituzionalizzato - nonostante i “mal di pancia” di Big Rom - la staffetta tra Dzeko e Lukaku che garantiva all’Inter di avere sempre in campo una “supercoppia”.

Il sostituto di Arnautovic

La formula può essere ripetuta nella stagione che verrà, considerato - come certificano i cinque gol già segnati in pre-campionato - che Mehdi Taremi è un titolare in più e, per caratteristiche (proprio come Dzeko…) può tranquillamente fare coppia con capitan Lautaro e Thuram. Una manna per Inzaghi che ha come obiettivo primario quello di arrivare in fondo a tutte le competizioni e, come già sottolineato, ha pagato la prematura uscita dall’ultima Champions per l’inadeguatezza delle seconde linee nella sfida con l’Atletico. A proposito, nel migliore dei mondi possibili l’allenatore entro fine mercato avrebbe ai suoi ordini anche una quarta punta dalle caratteristiche differenti rispetto a quelle dei giocatori attualmente in rosa (serve un giocatore dotato di dribbling nel breve, capace di agire da trequartista in un 3-4-1-2). Un ritocco che però è strettamente correlato all’uscita di Arnautovic: toccherà ai dirigenti illustrare la nuova situazione all’austriaco cristallizzatasi dopo lo sbarco ad Appiano di Taremi, giocatore molto simile a lui per caratteristiche. L’austriaco è ora la quarta punta nelle gerarchie e questo potrebbe indurlo a rivedere il proposito di non lasciare l’Inter manifestato più volte nel corso degli Europei. Al suo posto arriverebbe un Gudmundsson, visto che l’originale è zavorrato dal processo che si terrà in Islanda a novembre per un’accusa di molestie (l’islandese è stato assolto in primo grado ma la controparte si è appellata alla sentenza, sarebbe un rischio puntare su un giocatore che ha un problema tanto grave pendente sulla testa).

Carboni all'OM

La settimana sarà intanto dedicata a perfezionare l’accordo che porterà al trasferimento di Valentin Carboni all’Olympique Marsiglia. Operazione che prevede un prestito oneroso (da 1 milione) con diritto di riscatto (a 36) e contro-riscatto a favore dei nerazzurri a 40 che permetterebbe all’Inter di riportare alla base il ragazzo , versandone circa 4 nelle casse dei francesi, come una sorta di “premio valorizzazione”. Propedeutico all’operazione il rinnovo di contratto di Carboni: vero è che l’accordo con il club nerazzurro va in scadenza solo nel 2028, ma l’ingaggio va parametro al suo nuovo status (attualmente prende circa 800mila euro a stagione) e al valore dato al suo cartellino.

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