Acerbi emblema di un'Inter che Oaktreee non vuole più. Inzaghi ha un compito

Dopo tre stagioni a esaltare i parametri zero di Marotta, si cambia registro: e se Zielinski e Taremi attutiscono il colpo, ecco cosa prevede il futuro

Le prime tre stagioni di Simone Inzaghi all’Inter sono vissute anche sulla grande capacità di valorizzare calciatori over 30. Basta citare i casi di Acerbi, Darmian e Mkhitaryan. Adesso qualcosa dovrà cambiare perché la nuova proprietà Oaktree ha una strategia piuttosto chiara: preferisce elementi più giovani a giocatori già esperti nella seconda fase della carriera. In questa sessione di mercato la politica del fondo californiano dovrebbe avere solo un’applicazione pratica: l’identikit del nuovo difensore centrale di sinistra, l’unica casella da riempire dopo l’infortunio di Buchanan, che ha tolto Carlos Augusto dalla posizione di vice-Bastoni per collocarlo in quella di alternativa a Dimarco. Da questa selezione sono usciti il 29enne Mario Hermoso e il 31enne Ricardo Rodriguez, mentre è entrato il 19enne Nathan Zeze del Nantes insieme a una girandola di altri nomi. La politica di Oaktree è chiara: meglio inserire in rosa rinforzi che possano essere valorizzati con un incremento del cartellino nel corso delle prossime stagioni, anziché giocatori pur forti ma difficilmente monetizzabili perché ormai vicini alla fine del loro percorso calcistico. È un approccio logico per un fondo finanziario che dovrà rivendere il club nerazzurro nel giro di 3-5 anni. Resta da capire, però, se da un punto di vista sportivo sia corretto modificare l’ingranaggio perfetto delle ultime stagioni nerazzurre, scandite dall’innesto di calciatori di notevole esperienza, sapientemente trasformati da Inzaghi in colonne della squadra.

L'emblema Acerbi

L’emblema è Acerbi verso il quale anche Steven Zhang aveva mostrato qualche perplessità nell'agosto 2022: l’ex presidente dell’Inter non voleva spendere per il prestito oneroso di un difensore già 34enne. Fu proprio Inzaghi a convincere Zhang. Le successive due annate hanno dimostrato che l’ex centravanti aveva ragione. Senza dimenticare che Beppe Marotta ha nei parametri zero uno dei pezzi forti del repertorio. Una posizione contrattuale che ovviamente si ritrova più frequentemente in calciatori più in là con gli anni. Poi vale una considerazione più generale: dallo scudetto di Conte in avanti l’Inter ha sempre avuto i favori del pronostico in Italia, finendo per essere considerata nettamente più forte delle avversarie. È una situazione che Inzaghi ha evidenziato tavolta nelle sue dichiarazioni perché lo mette sotto pressione, quasi che ogni mancato scudetto dell'Inter sia una disfatta. Sono tutti fattori che pesano nei ragionamenti della squadra migliore da costruire secondo i parametri dell’allenatore piacentino. Per ora le conseguenze pratiche saranno limitate, visto che il mercato è stato pianificato da tempo con gli arrivi di Zielinski e Taremi. Ma proiettandosi su un orizzonte più ampio i cambiamenti di Oaktree potrebbero incidere di più.

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