Inter, lo stadio è il progetto di Zhang per alzare il valore del club

Rozzano, sì al nuovo impianto da 70mila posti curato da populous (e il comune vuole pure la metropolitana)
Inter, lo stadio è il progetto di Zhang per alzare il valore del club© www.imagephotoagency.it

MILANO - Se è vero che il progetto San Siro è «malaticcio» (Scaroni dixit) è altrettanto vero che l’Inter sta comunque procedendo a marce forzate sullo stadio di proprietà. Questo, ovviamente, può riverberarsi sul futuro immediato del club: avere un iter già avviato può far lievitare il valore del club a prescindere delle scelte che poi eserciterà sul tema chi compra (un nuovo proprietario potrebbe essere anche interessato a rimanere in un San Siro ristrutturato come unico inquilino, per esempio, ipotesi che continua a coltivare il sindaco Sala).

L'apertura del comune di Rozzano

Detto questo, va registrata la piena apertura del comune di Rozzano, dove sorge l’area individuata dall’Inter con affaccio sul casello dell’autostrada Milano-Genova: «Per la nostra città si tratterebbe di una grande opportunità. E magari, insieme allo stadio, potrebbe arrivare la metropolitana (che oggi ha come capolinea il Forum di Assago ndr). Si suppone che la società stia lavorando allo studio di fattibilità, che dovrà essere presentato entro il 30 aprile 2024, quando scadrà la prelazione sull’area - ha spiegato Gianni Ferretti, sindaco del paese dell’hinterland milanese - Su quel sito esistono già dei diritti edificatori maturati a partire dal 1993. Qualora non si realizzasse lo stadio, ci sarebbero residenze, uffici, attività commerciali e alberghi. Tra le due opzioni, lo stadio è preferibile per una serie di motivi, a partire dall’indotto che si creerebbe già nelle fasi di costruzione della struttura».

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I nodi per lo stadio dell'Inter

Il nodo è legato a viabilità e trasporti che devono garantire l’accesso a 70mila persone, quanto sarà la capienza dell’impianto (intorno sorgerà pure una cittadella dello sport). L’Inter, dopo l’incontro avuto un paio di settimane fa dall’ad corporate Alessandro Antonello con il sindaco di Rozzano, quello di Assago e con i responsabili del gruppo Cabassi, proprietari dell’area, si affiderà ancora a Populous, lo studio di architettura della “defunta” Cattedrale, che dovrà progettare uno stadio su due anelli come era quello originariamente in zona San Siro.

Obiettivo è poggiare la prima pietra nel 2025 per far sì che l’Inter ci giochi dal campionato 2028/29. Entro il 30 aprile 2024 andrà presentato lo studio di fattibilità: allora sarà chiaro se l’Inter sarà ancora di Suning (vuol dire che sarà stato rifinanziato il prestito con Oaktree) oppure se cambierà l’interlocutore. Che, sull’impianto di proprietà, potrebbe avere altre idee. Certo è che, come sottolineato, qualsiasi sia la strada che prenderà la trattativa con il fondo medio-orientale individuato da Raine Group (in indizi portano a Investcorp) per Zhang è fondamentale fare un passo decisivo sullo stadio, asset strategico per il valore di un club calcistico e questo vale anche se l’impianto è alle porte di Milano.

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MILANO - Se è vero che il progetto San Siro è «malaticcio» (Scaroni dixit) è altrettanto vero che l’Inter sta comunque procedendo a marce forzate sullo stadio di proprietà. Questo, ovviamente, può riverberarsi sul futuro immediato del club: avere un iter già avviato può far lievitare il valore del club a prescindere delle scelte che poi eserciterà sul tema chi compra (un nuovo proprietario potrebbe essere anche interessato a rimanere in un San Siro ristrutturato come unico inquilino, per esempio, ipotesi che continua a coltivare il sindaco Sala).

L'apertura del comune di Rozzano

Detto questo, va registrata la piena apertura del comune di Rozzano, dove sorge l’area individuata dall’Inter con affaccio sul casello dell’autostrada Milano-Genova: «Per la nostra città si tratterebbe di una grande opportunità. E magari, insieme allo stadio, potrebbe arrivare la metropolitana (che oggi ha come capolinea il Forum di Assago ndr). Si suppone che la società stia lavorando allo studio di fattibilità, che dovrà essere presentato entro il 30 aprile 2024, quando scadrà la prelazione sull’area - ha spiegato Gianni Ferretti, sindaco del paese dell’hinterland milanese - Su quel sito esistono già dei diritti edificatori maturati a partire dal 1993. Qualora non si realizzasse lo stadio, ci sarebbero residenze, uffici, attività commerciali e alberghi. Tra le due opzioni, lo stadio è preferibile per una serie di motivi, a partire dall’indotto che si creerebbe già nelle fasi di costruzione della struttura».

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