MILANO - Più che di mercato, si deve parlare di rivoluzione. L’Inter infatti ha dato l’addio a dodici giocatori presenti nella rosa vice campione d’Europa. Nel mazzo i tre portieri (Onana, Handanovic e Cordaz: un record), due senatori avversari proprio alla prima giornata come giocatori del Monza (D’Ambrosio e Gagliardini), due super-big (Dzeko e Skriniar), due giovani di belle speranze (Bellanova e Carboni) un desaparecido (Dalbert), un esterno (Gosens) più - last but not least - Romelu Lukaku. L’uomo a cui l’Inter deve il fatto di poter giocare ancora la Champions, conquistata grazie ai 7 gol e 4 assist nelle ultime 8 giornate, valsi 6 vittorie ai nerazzurri (la settima, a Verona, l’Inter l’ha centrata con il belga in panchina per tutti i novanta minuti).
Era l’uomo su cui Simone Inzaghi riponeva il sogno di seconda stella e oggi è semplicemente il traditore, visto a latitudini nerazzurre, che ha tramato alle spalle di Marotta e Ausilio per accordarsi con la Juventus. Rapporto ancora non consumato, ma l’Inter ha rescisso definitivamente il cordone che la legava all’uomo che soltanto un’estate fa era stato protagonista di un incredibile ritorno a Milano dopo la fuga al Chelsea. Stavolta è l’Inter a essere la moglie tradita e tutti ad Appiano Gentile sperano che il sostituto, vale a dire Marcus Thuram, possa essere all’altezza della situazione. Il francese - attaccante scelto per far coppia con Lautaro Martinez - dovrà vivere suo malgrado con lo scomodissimo paragone legato a chi l’ha preceduto, restando per l’Inter ben a fuoco l’obiettivo seconda stella.