Inter, ecco perché Zhang deve vendere

Il gruppo Suning al 30 giugno 2022 aveva oltre 4 miliardi in debiti scaduti: la casa madre per rientrare ha previsto cessioni di partecipazioni in società

Inviato a Firenze
La presenza in tribuna al Franchi di Steven Zhang dà inizio alla settimana più lunga per l’Inter. Venerdì l’assemblea dei soci ratificherà il passivo da 140 milioni del bilancio chiuso al 30 giugno chiuso, mentre mercoledì con il Viktoria Plzen la squadra si gioca la qualificazione agli ottavi di Champions, con 20 milioni fondamentali per proporre il rinnovo di contratto a Milan Skriniar. In tempi normali, tutti gli interessi sarebbero focalizzati sull’obiettivo sportivo che è alla portata e sarebbe straordinario raggiungere, considerato che il menù del girone di Champions proponeva Bayern e Barcellona che, se tutto andrà come si augurano all’Inter, verrà retrocesso in Europa League.

La verità di Zhang: non cedo e cerco un socio

Questi però sono giorni caldissimi per la cessione del club e nonostante Zhang venerdì ribadirà la volontà di non cedere il club, bensì di cercare un socio, tutti gli analisti sono convinti che la decisione da parte di Suning di “ingaggiare” come advisor pure Raine Group oltre a Goldman Sachs, mira a trovare al più presto un acquirente per la società, magari grazie alla creazione di una cordata americana che garantirebbe 1,2 miliardi che vuole Suning per il pacchetto. L’Inter è un “giocattolo” che brucia 10 milioni di cassa al mese ma, soprattutto, come svelato da Calcio e Finanza Suning.com, la principale società del gruppo Suning al 30 giugno 2022 aveva oltre 4 miliardi di euro in debiti scaduti. Una posizioni che secondo quanto scritto nel bilancio della stessa società solleva dubbi sulla continuità aziendale. Tanto che proprio Suning per rientrare ha previsto cessioni di partecipazioni in società. E l’Inter, che da tempo non è più considerato un investimento strategico dopo il diktat in merito arrivato dal Governo Cinese, è in prima lista, anche a costo di fare una minusvalenza. A mettere tutti i tasselli a posto dovrà pensare Raine Group che ha già risolto la spinosissima questione legata alla cessione del Chelsea dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, riuscendo a far valutare il club la cifra-record di 5 miliardi di euro. Un miracolo che la banca d’affari deve ripetere in salsa nerazzurra, intanto per mantenere l’Inter in galleggiamento servirà la qualificazione agli ottavi di Champions, ma resta un vivacchiare, considerato che il bilancio legato a investimento nel mercato invernale sarà zero.

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