© Inter via Getty Images
Di Stefano Carina
MILANO - La storia tra l’Inter e Kolarov è destinata a concludersi a giugno. Sarà presumibilmente lo scudetto a rendere meno amaro un addio che appare scontato. Nell’accordo sottoscritto infatti tra le parti, il rinnovo automatico scatta dopo 20 presenze. Aleksandar è ora fermo a quota 11: 7 in campionato, 3 in Coppa Italia e una in Champions. Difficile immaginare che se l’ultima da titolare risale al 31 ottobre (2-2 col Parma) e l’ultima presenza sono i 26 minuti disputati lo scorso 2 febbraio contro la Juventus in Coppa Italia, da qui in avanti il difensore possa giocare 9 delle 11 partite rimaste in stagione.
Errori gravi
Preso in estate per regalare esperienza al reparto, il serbo ha pagato l’inizio in salita della squadra di Conte e la volontà da parte del tecnico di utilizzarlo perloppiù come vice Bastoni, anziché impiegarlo con continuità sulla fascia sinistra come era accaduto a Roma (dove è stato un titolare inamovibile: 100 presenze in 114 gare di campionato nel triennio capitolino). Kolarov, in un ruolo non troppo congeniale, è poi incappato in un paio di errori gravi (in campionato con la Fiorentina, nel derby e anche in Coppa Italia) che lo hanno fatto uscire dalle rotazioni. Così, per la prima volta in carriera, potrebbe chiudere una stagione senza nemmeno un gol all’attivo. Anche questa un’anomalia per chi negli ultimi 2 anni aveva segnato 15 reti. Il futuro di Aleksandar sarà ancora calcio giocato. Ha 5 offerte, di cui un paio un Italia. Una di queste è del Bologna.