Pagina 1 | Inter, plusvalenze senza vendere i big

MILANO - Un anno fa, di questi tempi, il ds Piero Ausilio e il cfo Giovanni Gardini riuscirono a “salvare” l’esercizio economico del club in chiusura il 30 giugno 2017 mettendo a bilancio la bellezza di 35 milioni di plusvalenza grazie alle cessioni fra maggio e giugno di Banega (9 milioni), Erkin e tanti giovani (Eguelfi, Miangue, Dimarco, Gravillon, Gyamfi e Caprari). Quest’anno il compito è leggermente più complicato, la cifra da ottenere sempre entro il 30 giugno è superiore, di circa 42-43 milioni. La strada è in salita, ma i due dirigenti nerazzurri sono già a lavoro e proveranno a calcare le orme di quanto fatto dodici mesi fa, ovvero puntando ad arrivare alla cifra necessaria cedendo i giocatori ai margini dal progetto e i giovani con le maggiori richieste sul mercato. L’obiettivo è quello di non vendere un big, perché se da un lato sarebbe probabilmente semplice trovare un acquirente per Skriniar (a gennaio l’Inter ha detto no a 65 milioni del Manchester City), dall’altro sarebbe troppo pesante la perdita tecnica che andrebbe poi compensata con un nuovo acquisto.

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PURE MANAJ E LONGO - L’Inter ha a disposizione molte armi per raggiungere quota 40 milioni. Innanzitutto una decina dovrebbero portarla in dote Kondogbia e Nagatomo: il primo verrà riscattato per 25 milioni dal Valencia e produrrà una plusvalenza di circa 6 milioni; il giapponese è richiesto dal Galatasaray dove ha fatto benissimo in prestito da gennaio e l’Inter confida di incassare almeno 4 milioni puliti. A quel punto il club dovrà trovare 30 milioni fra i suoi giovani anche se ci sono alcuni elementi della prima squadra che potrebbero partire perché reduci da un’annata con poco spazio e probabilmente chiusi in quella che verrà. Un nome su tutti, quello di Eder, considerando l’arrivo in attacco di Lautaro Martinez. L’oriundo - che piace a Cagliari e Valencia - è a bilancio per circa 6,7 milioni, l’Inter lo valuta intorno ai 12, ma già a 10 potrebbe dire di sì (plusvalenza fra i 3 e 4). Biabiany tornerà dal prestito allo Sparta Praga e verrà ceduto, per lui si ipotizza un valore intorno ai 3 milioni, quasi tutti di plusvalenza.

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MILANO - Un anno fa, di questi tempi, il ds Piero Ausilio e il cfo Giovanni Gardini riuscirono a “salvare” l’esercizio economico del club in chiusura il 30 giugno 2017 mettendo a bilancio la bellezza di 35 milioni di plusvalenza grazie alle cessioni fra maggio e giugno di Banega (9 milioni), Erkin e tanti giovani (Eguelfi, Miangue, Dimarco, Gravillon, Gyamfi e Caprari). Quest’anno il compito è leggermente più complicato, la cifra da ottenere sempre entro il 30 giugno è superiore, di circa 42-43 milioni. La strada è in salita, ma i due dirigenti nerazzurri sono già a lavoro e proveranno a calcare le orme di quanto fatto dodici mesi fa, ovvero puntando ad arrivare alla cifra necessaria cedendo i giocatori ai margini dal progetto e i giovani con le maggiori richieste sul mercato. L’obiettivo è quello di non vendere un big, perché se da un lato sarebbe probabilmente semplice trovare un acquirente per Skriniar (a gennaio l’Inter ha detto no a 65 milioni del Manchester City), dall’altro sarebbe troppo pesante la perdita tecnica che andrebbe poi compensata con un nuovo acquisto.

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