L'ammissione di Zanetti e cosa rischia l'Inter
Ma quel rapporto, di cui parla anche Zanetti ("Li ho conosciuti un po’ tutti. Per me sono sempre stati Marco, Andrea, Mauro. Ragazzi della curva, tifosi") è chiaramente vietato dalle norme federali proprio per evitare che i club e i tesserati si mettano nelle condizioni di relazionarsi con dei delinquenti (se non proprio malavita organizzata) infiltrati fra i tifosi. In questo senso, vanno interpretate le parole del ct Luciano Spalletti quando dice: "Al telefono si risponde, ma si può anche attaccare". Non è un’accusa a Inzaghi, piuttosto un’ammonimento su quei rapporti curva-società che, per quanto originati da buoni propositi, possono nascondere tante, troppe insidie, di cui i tesserati non possono non essere al corrente.
Alla giustizia sportiva, infatti, può bastare la sola frequentazione degli ultrà per contestare la violazione dell’articolo 25. Violazione che non comporta conseguenze sportive per i club (punti di penalizzazione per intendersi), ma multe e inibizioni (o squalifi che) per i tesserati coinvolti. Il procuratore federale Giuseppe Chiné attenderà la chiusura dell’indagine per avere un quadro completo e capire lo scenario nel suo complesso. Otto anni fa, quando la Juventus venne coinvolta in una situazione analoga e il procuratore federale di allora, Giuseppe Pecoraro (di cui Chiné era il vice) contestò alla Juventus anche l’articolo 4, quello sulla lealtà e probità sportiva, che ha uno spettro più ampio delle sanzioni, compresi i punti di penalizzazione. Non sembra, tuttavia, che stia tirando quel tipo di aria negli ambienti della procura federale.