La deposizione di Zanetti
Zanetti ha confermato di essere «sempre stato uno dei punti di riferimento all’Inter per la parte più calda del tifo: «ogni volta che si presentava un problema ero io a dare ascolto ad istanze e richieste » e ha ripercorso i giorni precedenti alla finale di Istanbul: «Sono stato uno dei tanti a cui si sono rivolti per il problema dei biglietti e, dopo averli ascoltati, ne ho parlato con la società (ma non con Marotta ha specificato, bensì con i dirigenti che si occupano dei rapporti con i tifosi ndr), come ritenevo opportuno fare. C’era la contestazione in quei giorni, c’era il rischio di uno sciopero del tifo». Come Inzaghi ha comunque negato minacce parlando di un «clima tranquillo» e sottolineando come questi «non facessero niente di male» nei confronti del club. «Ogni tanto - ha aggiunto - mi chiamano i capi ultras per dei video, esponenti della tifoseria che vengono ad Appiano Gentile per gli allenamenti e a sostenere la squadra».
Tocca a Calabria
Dopo Inzaghi e Zanetti, oggi tocca a Davide Calabria, capitano del Milan, presentarsi in Questura pure lui come persona informata sui fatti: avrebbe incontrato nel febbraio 2023 Luca Lucci a Cologno Monzese. È invece saltata un’audizione a Fedez, annullata per ragioni investigative e organizzative dopo una serie di contatti fra la Procura guidata da Marcello Viola e i legali dell’artista. La Commissione parlamentare antimafi a potrebbe infi ne decidere di convocare in audizione i rappresentanti di Milan e Inter.