Pagina 1 | Inter e Milan a rischio penalizzazione? Inchiesta Figc: tutti gli scenari

La Procura di Milano è pronta a passare alla fase delle convocazioni dei tesserati di Inter e Milan che in qualche misura sono (più o meno) venuti a contatto con le vicissitudini legate all’inchiesta sugli ultras milanesi. Sfruttare questa sosta di campionato può infatti rendere la pratica delle audizioni più semplice da un punto di vista logistico, nonché meno invasivo. E dunque oltre Simone Inzaghi (già ascoltato), Barella, il presidente Marotta e il suo vice Zanetti, il capitano rossonero Calabria sanno che ogni giorno è buono, ormai, per un faccia a faccia con il dottor Marcello Viola (in lista pure Calhanoglu e Skriniar, entrambi in nazionale).

Da Viola a Chinè

Parallelamente, però, agirà la Procura Federale che ha già chiesto ai colleghi della giustizia ordinaria la messa a disposizione degli atti. Il procuratore Giuseppe Chiné ha aperto una indagine e una volta esaminati i documenti milanesi deciderà se procedere o archiviare. Nel primo caso, specificherà una ipotesi di illecito indirizzando il cammino. L’articolo di cui sentiremo parlare nei prossimi giorni è il numero 25, a tema “Prevenzione di atti violenti”. Il comma 1 sottolinea che “alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente. Per tale violazione si applica la sanzione da euro 10.000 a euro 50.000 per le società di serie A”. Il comma 10 invece specifica che “ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. Le sanzioni previste (art. 9) sono le seguenti: ammenda con diffida; squalifica per una o più giornate di gara; inibizione temporanea a svolgere attività in ambito Figc, con eventuale richiesta di estensione in ambito Uefa e Fifa. Anche l’articolo 27 (Codice di regolamentazione della cessione dei titoli di accesso alle manifestazioni calcistiche) può essere un riferimento importante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il precedente di Agnelli e Calvo

In ottemperanza a tali norme, nel 2017, a seguito dell’inchiesta Alto Piemonte, l’allora presidente della Juventus, Andrea Agnelli, venne inibito per un anno (riduzione in appello: 3 mesi più 100mila euro di multa) così come il direttore commerciale Francesco Calvo. Il club ricevette una multa da 600mila euro. Gli organi di giustizia sportiva non ravvisarono, nel 2017, violazioni del “famigerato” articolo 4 che richiama ai “principi di lealtà, correttezza e probità” e contempla financo penalizzazione di uno o più punti in classifica. Finché Chinè non avrà terminato le indagini e si sarà pronunciato, sarà prematuro ritenere a priori che tale articolo possa restare ai margini anche questa volta. La Juventus denunciò, si rese parte civile, collaborò in modo fattivo con le autorità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Clausola di salvaguardia

"C’è un procedimento, noi abbiamo letto e sappiamo che la procura federale ha chiesto gli atti e ha aperto un’indagine. Sarà poi il procuratore a valutare se c’è l’articolo 25 o se c’è altro": ha spiegato Giancarlo Viglione, avvocato patrocinante in Cassazione e Responsabile dell’Ufficio Legislativo della Figc. "Io difendo l’articolo 4, che non ha solo l’Italia, ma anche altri in Europa. Anche Uefa e Coni. Tuttavia bisogna saperlo gestire altrimenti corriamo il rischio che qualcuno possa considerarsi contrario ai principi del diritto europeo. L’articolo 4 è una clausola di salvaguardia che va gestita con grande equilibrio: quando le condotte sono tipizzate, si ha maggiore difficoltà a utilizzare una clausola di salvaguardia". In occasione della presentazione del nuovo Codice di giustizia sportiva a Viglione è stato chiesto anche se la così detta responsabilità oggettiva non finisca per porre i club sotto ricatto: "Al di là dei fatti specifici, questo codice di giustizia sportiva all’articolo 7 ha una norma per effetto della quale il principio della responsabilità oggettiva trova un’attenuazione. Quando la società dimostra di aver fatto tutto il possibile per far sì che quella condotta non si realizzasse la sua responsabilità è esclusa o scriminata".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La Procura di Milano è pronta a passare alla fase delle convocazioni dei tesserati di Inter e Milan che in qualche misura sono (più o meno) venuti a contatto con le vicissitudini legate all’inchiesta sugli ultras milanesi. Sfruttare questa sosta di campionato può infatti rendere la pratica delle audizioni più semplice da un punto di vista logistico, nonché meno invasivo. E dunque oltre Simone Inzaghi (già ascoltato), Barella, il presidente Marotta e il suo vice Zanetti, il capitano rossonero Calabria sanno che ogni giorno è buono, ormai, per un faccia a faccia con il dottor Marcello Viola (in lista pure Calhanoglu e Skriniar, entrambi in nazionale).

Da Viola a Chinè

Parallelamente, però, agirà la Procura Federale che ha già chiesto ai colleghi della giustizia ordinaria la messa a disposizione degli atti. Il procuratore Giuseppe Chiné ha aperto una indagine e una volta esaminati i documenti milanesi deciderà se procedere o archiviare. Nel primo caso, specificherà una ipotesi di illecito indirizzando il cammino. L’articolo di cui sentiremo parlare nei prossimi giorni è il numero 25, a tema “Prevenzione di atti violenti”. Il comma 1 sottolinea che “alla società è fatto divieto di contribuire, con interventi finanziari o con altre utilità, alla costituzione e al mantenimento di gruppi organizzati e non organizzati di propri sostenitori, salvo quanto previsto dalla legislazione statale vigente. Per tale violazione si applica la sanzione da euro 10.000 a euro 50.000 per le società di serie A”. Il comma 10 invece specifica che “ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”. Le sanzioni previste (art. 9) sono le seguenti: ammenda con diffida; squalifica per una o più giornate di gara; inibizione temporanea a svolgere attività in ambito Figc, con eventuale richiesta di estensione in ambito Uefa e Fifa. Anche l’articolo 27 (Codice di regolamentazione della cessione dei titoli di accesso alle manifestazioni calcistiche) può essere un riferimento importante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Inter e Milan a rischio penalizzazione? Inchiesta Figc: tutti gli scenari
2
Il precedente di Agnelli e Calvo
3
Clausola di salvaguardia