Pagina 2 | Ultras Milan con coltelli e spranghe, l'Inter si prepara a deporre in Procura

Al peggio non c’è limite: mentre in Procura sono pronti a sfilare - in qualità di “persone informate sui fatti” - i tesserati tirati in ballo dagli ultrà nelle intercettazioni dell’indagine della Dda di Milano sul malaffare a San Siro (Calabria per il Milan, Inzaghi, Zanetti, Barella, Calhanoglu, Skriniar per l’Inter, gli ultimi due Nazionali permettendo...), domenica notte la Digos di Firenze - dopo la segnalazione dei colleghi milanesi - ha ritrovato un arsenale all’interno di due pullman posteggiati nei pressi dello Stadio Franchi. L’allarme è scattato per il timore dell’incrocio tra gli ultrà romanisti di ritorno da Monza e quelli rossoneri al rientro da Firenze e, alla luce dei fatti, non era campato per aria: gli uomini delle forze dell’ordine hanno scoperto una dozzina di coltelli a scatto e a serramanico e diverse aste rigide alle quali erano attaccate, a mo’ di bandiera, dei drappi neri. In realtà, secondo la polizia, si trattava di tubi per uso idraulico da utilizzare, all’occorrenza, come oggetti contundenti in eventuali scontri.

I responsabili (tutti identificati dalla polizia scientifica, ma nessuno risulta ancora denunciato) rischiano da sei mesi a tre anni di reclusione con multa da 1.000 a 1.500 euro. Tra l’altro, molti tra gli ultrà milanisti identificati sono recidivi e quindi per loro il Daspo - che andrà emesso dalla questura di Firenze - partirebbe da 5 anni con tanto di obbligo di firma. Allo stadio, tra l’altro, gli ultrà rossoneri sono stati accolti dagli striscioni della Curva Fiesole che ha voluto smarcarsi con forza da quanto accaduto a latitudini milanesi (“Ultras no business“, “Le nostre infiltrazioni solo quelle dei gradoni“ e “Il nostro mondo non ammette interessi. Vivere Ultras, farlo per noi stessi”).

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I pm che indagano entrambi sotto scorta

Come ulteriore conferma della delicatezza del momento, ieri è arrivata la conferma che a Paolo Storari, il pm della Dda di Milano che sta coordinando l’indagine, è stata assegnata una scorta di quarto livello, con due agenti armati e una macchina per almeno sei mesi (Sandra Ombra, l’altra titolare del fascicolo sulle curve di San Siro che coinvolge anche la criminalità organizzata, da tempo è già sotto scorta per altre inchieste che riguardano le mafie). Il gip Domenico Santoro, a seguito dell’istanza dell’avvocato Mirko Perlino, ha intanto disposto di sostituire gli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora in un Comune nel milanese per Cristian Ferrario, 50 anni, unico tra gli interrogati ad aver ammesso le contestazioni: è accusato di trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa dei Bellocco. Per il gip le “dichiarazioni” di Ferrario - tra cui il fatto, come ha riferito, che sapesse chi era davvero Bellocco, perché glielo aveva spiegato Beretta - rientrano in un suo “percorso di rivisitazione rispetto all’apporto offerto al disegno criminoso” e di “consapevolizzazione”. Il giudice evidenzia anche che è venuto meno il suo rapporto di lavoro col “negozio di merchandising” gestito da Beretta, uno dei business portati avanti dal capo ultrà. La Procura aveva dato parere contrario alla revoca dei domiciliari.

Acque agitate a Palazzo Marino

Acque agitate pure a Palazzo Marino: Rosario Pantaleo, consigliere comunale in quota Pd nonché presidente della commissione antimafia del Comune, ha ribattuto alle accuse dei pm di aver sottovalutato il problema dopo le audizioni dei responsabili in quota Inter sull’argomento: «La parola “sottovalutazione” è stata usata come a dire “abbiamo un presidente fesso”, ma io non lo sono proprio per niente. Sottovalutare significa non prendere atto di una cosa. Oppure io ascolto e devo assumere che tutto quello che mi viene detto è una bugia?». Dopo Fedez e Inzaghi, ieri il Tapiro d’Oro di Striscia La Notizia è stato consegnato a Cristiano Iovino, vittima del pestaggio a cui presero parte Christian Rosiello e Islam Hagag (alias Alex Cologno) ora agli arresti. Testimone dell’aggressione Fedez. «Non è che Fedez ha comprato il suo silenzio? - ha chiesto con perfidia Staffelli - «Ma quali soldi, magari». Al prossimo Tapiro.

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I pm che indagano entrambi sotto scorta

Come ulteriore conferma della delicatezza del momento, ieri è arrivata la conferma che a Paolo Storari, il pm della Dda di Milano che sta coordinando l’indagine, è stata assegnata una scorta di quarto livello, con due agenti armati e una macchina per almeno sei mesi (Sandra Ombra, l’altra titolare del fascicolo sulle curve di San Siro che coinvolge anche la criminalità organizzata, da tempo è già sotto scorta per altre inchieste che riguardano le mafie). Il gip Domenico Santoro, a seguito dell’istanza dell’avvocato Mirko Perlino, ha intanto disposto di sostituire gli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora in un Comune nel milanese per Cristian Ferrario, 50 anni, unico tra gli interrogati ad aver ammesso le contestazioni: è accusato di trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa dei Bellocco. Per il gip le “dichiarazioni” di Ferrario - tra cui il fatto, come ha riferito, che sapesse chi era davvero Bellocco, perché glielo aveva spiegato Beretta - rientrano in un suo “percorso di rivisitazione rispetto all’apporto offerto al disegno criminoso” e di “consapevolizzazione”. Il giudice evidenzia anche che è venuto meno il suo rapporto di lavoro col “negozio di merchandising” gestito da Beretta, uno dei business portati avanti dal capo ultrà. La Procura aveva dato parere contrario alla revoca dei domiciliari.

Acque agitate a Palazzo Marino

Acque agitate pure a Palazzo Marino: Rosario Pantaleo, consigliere comunale in quota Pd nonché presidente della commissione antimafia del Comune, ha ribattuto alle accuse dei pm di aver sottovalutato il problema dopo le audizioni dei responsabili in quota Inter sull’argomento: «La parola “sottovalutazione” è stata usata come a dire “abbiamo un presidente fesso”, ma io non lo sono proprio per niente. Sottovalutare significa non prendere atto di una cosa. Oppure io ascolto e devo assumere che tutto quello che mi viene detto è una bugia?». Dopo Fedez e Inzaghi, ieri il Tapiro d’Oro di Striscia La Notizia è stato consegnato a Cristiano Iovino, vittima del pestaggio a cui presero parte Christian Rosiello e Islam Hagag (alias Alex Cologno) ora agli arresti. Testimone dell’aggressione Fedez. «Non è che Fedez ha comprato il suo silenzio? - ha chiesto con perfidia Staffelli - «Ma quali soldi, magari». Al prossimo Tapiro.

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