Pagina 2 | Inter e Milan, non solo biglietti: i ricatti a San Siro da bar a parcheggi

MILANO - Non solo la gestione di una fetta dei biglietti, come in occasione dei 1.500 tagliandi avuti per la finale di Champions a Istanbul. Fra i principali “affari” di Curva Nord e Sud c’erano i mercati legati alla vita di San Siro durante le partite, dunque la ristorazione (catering e non solo) e i parcheggi. Nell’ordinanza del gip Domenico Santoro che ha portato, come noto, alla custodia cautelare di 19 capi ultrà (16 in carcere, 3 agli arresti domiciliare) si parla di una sorta di "patto di non belligeranza" e "di due tifoserie non in radicale contrasto" con "organi direttivi che riescono a ben convivere e, finanche, ad organizzare comuni introiti".

Fra i capitoli più interessanti, si può leggere come "nelle prime settimane del 2023, si apprendeva che alcuni soggetti riconducibili a Luca Lucci (leader della Curva Sud, ndr), esercitassero, già dal gennaio 2022, attività di natura estorsiva in pregiudizio di una cooperativa avente ad oggetto il servizio di catering e di vendita di bevande all’interno dello stadio Meazza. Tra i soggetti coinvolti vi sarebbe stata la presenza di Marianna Tedesco, indicata quale emissaria di Lucci e incaricata nel sostenere i contatti con i responsabili di tale cooperativa fornendo, e/o comunque emettendo fatture, per prestazioni inesistenti, per conto della società 'MIA Milano s.r.l.'. Dopo alcuni giorni veniva rivelata una seconda notizia nel corso della quale si apprendeva che, verso la fine del 2021, alcuni tifosi ultras della Curva Sud del Milan, sempre legati a Luca Lucci avevano bloccato gli 'spaltisti' addetti alla vendita delle birre all’interno dello stadio Meazza per protestare ad un immotivato rincaro, ritenuto eccessivo ed indebito, applicato sul prezzo della bevanda dalla cooperativa titolare. A causa ed a seguito di ciò, Luca Lucci, insieme ad altri ultras della curva Nord dell’Inter, ed in una occasione anche col defunto Vittorio Boiocchi, avvicinavano i responsabili delle cooperative che gestiscono le vendite delle bevande all’interno dello stadio di San Siro, nonché all’interno dei bar ivi collocati, imponendo loro una compartecipazione, e quindi cointeressenze, attraverso società di comodo, nella vendita delle bevande in occasione degli eventi calcistici. Dopo un iniziale rifiuto, veniva raggiunto un accordo, consistente in un 'compenso', per l’anno 2021, di 10.000 euro versato, per il tramite di Marianna Tedesco, dalla cooperativa gestionale alla 'MIA Milano S.r.l.' la quale, a sua volta, avrebbe 'coperto' la dazione indebita con una fattura per prestazione di fatto inesistente emessa dalla medesima Tedesco. Inoltre, Lucci ed alcuni esponenti degli ultras dell’Inter, per il tramite di Andrea Beretta, non riuscendo ad assumere direttamente l’appalto, avevano preteso che, ad ogni evento calcistico svolto, le cooperative avrebbero dovuto cedere loro 500 birre ad un 'prezzo imposto' inferiore a quello ordinario di vendita, corrispondente a € 3 cadauno, per poi procedere alla distribuzione nelle due curve delle predette birre ad un prezzo maggiorato, corrispondente a € 5/6 cadauno, lucrando quindi la differenza. L’operazione del ritiro ticket e delle bevande durante gli eventi era stata affidata a Francesco Lucci, fratello di Luca".

Il prezzo delle birre e i bigliettini

Più avanti, viene pubblicato il verbale dell’interrogatorio a Paolo Furnari ed Elena Cavalcanti, collaboratori di Renzo Rossi, rappresentante della Fit società cooperativa subappaltatrice della Air Food Stadio srl, la società di catering che si occupa dello stadio San Siro, nei quali i due raccontano che le consegne per il personale sono state, di "...evitare sempre lo scontro... poiché allo stadio succede di tutto, può capitare che ci sia qualcuno che prenda delle bevande e non le paghi utilizzando la prepotenza... Ricordo che durante la precedente stagione ’21-22, si è verificato che durante la seconda partita che il Milan ha giocato in casa, i nostri punti vendita all’interno della Curva Sud non hanno potuto lavorare perché alcuni ultras impedivano ai clienti di avvicinarsi ai bar, facendo delle barricate fisiche. Noi abbiamo protestato con le Forze di Polizia e con il Centro Operativo dello stadio, ma ci avevano risposto che non potevano fare nulla...". E in un faccia a faccia con Francesco Lucci, fratello di Luca, Furnari racconta che "mi ha chiesto di trovare un accordo perché a suo dire i suoi ragazzi della Curva consumavano una grande quantità di birra, quindi sarebbe stato per loro conveniente avere uno sconto. Ho preso del tempo per valutare la situazione, abbiamo parlato con i dirigenti della società Milan, i quali ci hanno consigliato di applicare il vecchio prezzo di 5 euro solo nel settore della Curva del Milan e di applicare l’aumento negli altri settori dello stadio. Per correttezza abbiamo deciso di non aumentare il prezzo della birra in tutti i settori, riportando il prezzo a 5 euro. Ad ogni partita del Milan noi consegniamo 500 bigliettini (ticket) a Francesco Lucci, contrassegnati con timbro della società e data, lui in cambio ci paga 1.500 euro. Ogni biglietto corrisponde alla consumazione di una birra, in quanto presentando quel bigliettino al banco del bar i miei collaboratori forniscono una birra al cliente senza emettere lo scontrino".

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Inter e Milan, il pranzo tra tifosi

Per comprendere il clima, Renzo Rossi ha poi raccontato gli episodi che hanno portato a questi “accordi”, due pranzi in un ristorante di Pioltello dove alcuni tifosi dell’Inter e del Milan (riconosce Luca Lucci, ndr) gli chiedono prima "la gestione della distribuzione delle bevande sugli 'spalti dello stadio'", quindi "se potessi assumere del personale da loro indicati per la gestione della distribuzione delle bevande all’interno di tutto lo stadio". Infine, questa volta in un bar sempre di Pioltello, Francesco Lucci e un ultras dell’Inter - "alto palestrato, di circa 40 anni e tatuato" - chiedono a Rossi "se potevo vendergli 1000 birre alla spina a partita al prezzo di 2 euro cadauna. La mia risposta è stata assolutamente no, al massimo potevo vendere loro 500 birre al prezzo di 3 euro l’una".

Estorsioni per i parcheggi

Infine, a completare il “racket” di San Siro, ecco la gestione dei parcheggi. Lato Curva Nord, fino al maggio 2021 in mano a Giuseppe Caminiti (accusato mercoledì anche dell’omicidio di Fausto Borgioli nel 1992) e che vede coinvolti in vari modi Giuseppe Calabrò (a protezione di Caminiti), Boiocchi e Beretta (che ricevevano i soldi); intenti a estorcere danaro a Gherardo Zaccagni, "il quale, per quieto vivere con gli esponenti violenti della Curva Nord, corrisponde loro denaro", il "versamento di un 'obolo obbligatorio mensile' di 4 mila euro". Più avanti viene riportata una conversazione fra Caminiti e Zaccagni sulla gestione dei parcheggi: "L’ho detto dall’inizio... io dalla Curva non voglio sapere niente... l’unica cosa non venite... non venite a chiedere un euro per il parcheggio perché non vi do un euro perché quello è il mangiare di mia figlia, stop!". Ma c’è anche il versante Curva Sud, con un’intercettazione di Luca Lucci con altri ultras rossoneri: "1000 per 30... 1000 macchine? 30mila a partita! oooh, a partita!... Facciamo 80mila al mese! punto e basta! punto e basta!", la frase captata e riportata nel capitolo che tratta del “progressivo avvicinamento della Curva Sud ad esponenti della criminalità organizzata calabrese” fra cui Rosario Calabria, figlio di Antonio, appartenente all’omonima famiglia di ‘ndrangheta orbitante nell’area di Corsico-Buccinasco.

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Per comprendere il clima, Renzo Rossi ha poi raccontato gli episodi che hanno portato a questi “accordi”, due pranzi in un ristorante di Pioltello dove alcuni tifosi dell’Inter e del Milan (riconosce Luca Lucci, ndr) gli chiedono prima "la gestione della distribuzione delle bevande sugli 'spalti dello stadio'", quindi "se potessi assumere del personale da loro indicati per la gestione della distribuzione delle bevande all’interno di tutto lo stadio". Infine, questa volta in un bar sempre di Pioltello, Francesco Lucci e un ultras dell’Inter - "alto palestrato, di circa 40 anni e tatuato" - chiedono a Rossi "se potevo vendergli 1000 birre alla spina a partita al prezzo di 2 euro cadauna. La mia risposta è stata assolutamente no, al massimo potevo vendere loro 500 birre al prezzo di 3 euro l’una".

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Infine, a completare il “racket” di San Siro, ecco la gestione dei parcheggi. Lato Curva Nord, fino al maggio 2021 in mano a Giuseppe Caminiti (accusato mercoledì anche dell’omicidio di Fausto Borgioli nel 1992) e che vede coinvolti in vari modi Giuseppe Calabrò (a protezione di Caminiti), Boiocchi e Beretta (che ricevevano i soldi); intenti a estorcere danaro a Gherardo Zaccagni, "il quale, per quieto vivere con gli esponenti violenti della Curva Nord, corrisponde loro denaro", il "versamento di un 'obolo obbligatorio mensile' di 4 mila euro". Più avanti viene riportata una conversazione fra Caminiti e Zaccagni sulla gestione dei parcheggi: "L’ho detto dall’inizio... io dalla Curva non voglio sapere niente... l’unica cosa non venite... non venite a chiedere un euro per il parcheggio perché non vi do un euro perché quello è il mangiare di mia figlia, stop!". Ma c’è anche il versante Curva Sud, con un’intercettazione di Luca Lucci con altri ultras rossoneri: "1000 per 30... 1000 macchine? 30mila a partita! oooh, a partita!... Facciamo 80mila al mese! punto e basta! punto e basta!", la frase captata e riportata nel capitolo che tratta del “progressivo avvicinamento della Curva Sud ad esponenti della criminalità organizzata calabrese” fra cui Rosario Calabria, figlio di Antonio, appartenente all’omonima famiglia di ‘ndrangheta orbitante nell’area di Corsico-Buccinasco.

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