Pagina 0 | "Marotta ha l'ultima parola": Inter, lo scandalo biglietti regalati agli ultras

La finale di Champions a Istanbul per gli ultrà di Inter e Milan si è rivelata una miniera d’oro inattesa. Anche per questo è nata l’idea di un patto con Luca Lucci, leader della curva rossonera, partorito su iniziativa di Marco Ferdico, leader della curva nerazzurra. Quello che colpisce è la stima di quanto guadagnato, pari a circa 1 milione di euro, dalla vendita dei 1.500 biglietti destinati dall’Inter agli ultrà (frutto dello sciopero del tifo minacciato, poi rientrato parzialmente nella finale di Coppa Italia nonché delle pressioni su dirigenti, giocatori e allenatore nerazzurro). Così il gip Domenico Santoro nell’ordinanza che ha portato alla custodia cautelare di 19 capi ultrà (16 in carcere e 3 agli arresti domiciliari) fotografa la spartizione del “bottino”. Ferdico, con Beretta e Bellocco, aveva inizialmente deciso di assegnare 350 biglietti a testa - da 80 euro l’uno (70 il costo più i diritti di prevendita, ndr) a Intagliata, Bosetti, Nepi, Norrito e Gatto, a un prezzo di 600 euro l’uno, per, poi, essere rivenduti con un ulteriore ricarico di almeno 200 euro a biglietto. La suddivisione aveva lasciato scontento un componente del direttivo, Intagliata, che aveva invocato un maggior numero di biglietti da rivendere a prezzo maggiorato. Ferdico, dunque, rivelando l’ammontare dell’illecito guadagno da dividere con Beretta e Bellocco, aveva promesso a Intagliata, a fine annata calcistica, un gettone di circa 40-50 mila euro, che, sommati al ricavo derivante dalla vendita dei biglietti, avrebbe condotto a un introito di circa 120.000 euro. Altri destinatari del gettone sarebbero stati Bosetti, Gatto, Ciccarelli e Borriello.

"Il biglietto costa 80, lo rivendi a 800"

Così Ferdico parla a Francesco Intagliata anche a nome di Beretta e Bellocco: «Franci basta... non mi venire a toccare le cose come sono giuste e io sono per il giusto. Noi siamo in tre? Il biglietto te lo do a 600... Ottanta costa il biglietto sono 520... 520 diviso tre sono 160 euro a testa. Tu li vendi a 800 te ne metti in tasca 200... Stai guadagnando più di me: il giusto col giusto...il giusto col giusto...io guadagno 170...tu guadagni 200. Vedrai quando quando dici ho i biglietti della finale di Champions quanti ne vendi di biglietti a 8/900 euro. Inizia a spargere la voce: ci sono milioni di interisti ci sono 17.000 posti... Voglio vedere quanti ne vendi a 1.000 euro e ci fai.4 gambe a biglietto ...poi ne riparliamo eh...poi un giorno mi dirai avevi ragione...”.

Ai ragazzi di curva mica gli faccio il prezzaccio, ai ragazzi di curva glieli darò a 400 euro e cento li regalo, cioé regalando cento biglietti ne guadagno cinque/seicentomila euro...sono duecento a testa... sono duecento a testa.. no ehh… e tu mi fai i conti in tasca... mi dici che guadagnerò 600.000 euro… sono 200.000 euro a testa. Un regalo minimo bisognerà farglielo ad Adolfo (Gatto ndr) e a Nino (Ciccarelli, ndr) con la vita che ha fatto... Renato (Bosetti, ndr) che è trent’anni che è in curva non glieli devo dare 350 biglietti?”. Viste le proteste di Intagliata, Ferdico gli propone “un gettone” di circa 40.000/50.000 euro che, sommati al ricavo dei biglietti, si quantificherebbe in circa 120.000 euro complessivi: “Se tra questi biglietti qua e il regalo che ti faccio...ti esce un’annata da un centomila...sei mesi che sei in curva...ma tu hai da dire pure?”.

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L’accordo con i milanisti: "Come coprire una scommessa"

Alla torta parceciperà anche la curva Sud. Un patto nato da un’idea avuta il 16 aprile dello stesso Ferdico che ne parla con Beretta: “Stavo pensando nella mia testolina bacata, ma se ci dovesse essere un derby di semifinale (…) potrebbe andare a parlare con quello là (vale a dire Luca Lucci, capo della Sud, ndr) e dirgli, oh qualsiasi cosa succede facciamo metà per uno, se passate voi ci tirate in mezzo a noi se passiamo noi vi tiriamo in mezzo a voi conti alla mano, organizziamo tutti insieme così non esci mai perdente”. L’idea, pur tra qualche perplessità, passa: “Diciamo guarda noi abbiamo questi biglietti, facciamo questi charter, facciamo questi prezzi, abbiamo guadagnato così metà per uno, lo stesso fai tu, hai vinto lo stesso, è come quando ti copri alla Snai”.

Nel pomeriggio del 22 aprile 2023 Ferdico ha prelevato, a bordo della sua auto, Bellocco e Norrito e insieme si sono diretti da Lucci presso l’attività commerciale denominata Italian DrInk, sita a Cologno Monzese. Durante il tragitto, i tre hanno intrattenuto una conversazione nel corso della quale hanno affrontato l’argomento della vendita dei biglietti (ai milanisti) a un prezzo pari a 180 euro, quindi notevolmente maggiorato rispetto al prezzo di acquisto. Alle successive 16:40 circa, i presenti sono giunti a Cologno Monzese dove, dopo aver parcheggiato, hanno raggiunto la sopraccitata attività di Lucci. Quindi, terminato l’incontro, i tre si sono diretti immediatamente da Andrea Beretta a Pioltello, evidentemente per riferire l’esito positivo dell’accordo siglato, come prova l’entusiasmo di Ferdico: “ E noi andiamo in finale! Noi andiamo in finale, ne sono sicuro!”.

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Quei biglietti in più e "L'ultima parola è di Marotta"

Per arrivare ai 1.500 biglietti assegnati (tra l’altro trecento in più rispetto a quelli richiesti...), i responsabili della Curva Nord hanno fatto pressioni su dirigenti, giocatori e allenatore dell’Inter. Ferdico contatta Marco Materazzi. Questi, condividendo in pieno il pensiero e il malumore dell’interlocutore, rivelava di aver già parlato con un esponente della Società interista in merito a tale vicenda, “Luca Danovaro” questi gli avrebbe svelato il motivo per il quale la società aveva deciso di riservare alla Curva un numero ridotto di biglietti per la finale, «“I biglietti da 80 euro li rivendono a 900”...questo mi è stato detto...questo tienilo per te». Il dato fornito - scrive il gip - come si è già visto in precedenza, pare perfettamente cogliere nel segno: il ricarico operato dal direttivo sui biglietti è stato infatti molto elevato, con conseguente significativo guadagno.Ferdico non si è arreso e ha chiesto a Inzaghi di intervenire direttamente con Marotta al fine di ottenere altri 200 biglietti: ”te la faccio breve Mister...ci hanno dato 1.000 biglietti...noi ci siam fatti due conti...ne abbiam bisogno 200 in più per esser tranquilli...ma non per fare bagarinaggio mister…OMISSIS… arriviamo a 1200 biglietti? Questa è la mia richiesta”. Ottenendo la promessa da parte di Inzaghi di intercedere con i vertici del club: “parlo con Ferri con Zanetti con Marotta ... parlo con quelli, poi ti faccio sapere qualcosa gli dico che ho parlato con te e che tanto avevi già parlato con Ferri e Zanetti. Marco io mi attivo e ti dico cosa mi dicono”, con Ferdico che ha precisato: “È il direttore Marotta...bisogna parlare con lui perchè lui ha l’ultima parola, tutto qua”.

E Claudio Sala (responsabile sicurezza della prima squadra) ricostruendo la situazione vista dal lato societario, ha confermato lo stupore per il fatto che i biglietti concessi alla curva siano stati addirittura 300 in più rispetto a quelli richiesti: “Gli ultras hanno avanzato una richiesta di un numero importante, che non ricordo, di biglietti. Gli amministratori della società, inizialmente, in virtù delle concessioni per la finale di Coppa Italia dell’anno precedente, avevamo stabilito un numero di 800 biglietti, che, Io, Silva ed il Dott Cameruccio avevamo ritenuto, sin da subito, essere un numero esiguo visto la portata dell’evento. Successivamente, ritenendo tale numero basso per una finale di Champions League, il dott Cameruccio ha inoltrato una richiesta aggiuntiva, agli amministratori delegati, per l’ottenimento di un numero maggiore di biglietti. A questo punto gli amministratori hanno deciso di rilasciare 1,200 biglietti per gli ultras. Poi il dott Cameruccio, dopo qualche giorno, ha ricevuto la notizia, con stupore, dagli amministratori della società, che il numero dei biglietti a favore del direttivo ultras sarebbe stato pari a 1.500. Anche io mi sono meravigliato della concessione di tale numero di b iglietti, perché era stato concordato, inizialmente, un numero di 1.200”.

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