Genoa, Radovanovic e la nuova vita

Ballardini l'ha reinventato centrale difensivo e il serbo è diventato un punto fermo dei rossoblù
Genoa, Radovanovic e la nuova vita© /Ag. Aldo Liverani

GENOVA - Dall'Udinese all'Udinese, la vita calcistica è cambiata per Ivan Radovanovic. Oggi il serbo - abbandonati i panni di centrocampista - è una delle certezze della difesa di Davide Ballardini, che proprio grazie alla solidità del reparto arretrato ha sin qui costruito le sue fortune in questa quarta avventura rossoblù. Radovanovic difensore centrale non è però un'invenzione assoluta del tecnico ravennate visto che - al Genoa - l'ex Chievo ha già avuto modo di giocare più indietro un anno e mezzo fa. Era l'11 novembre del 2019, a Marassi l'avversario di turno era proprio l'Udinese, sulla panchina rossoblù c'era Thiago Motta e fu proprio l'italo brasiliano - in corso d'opera - a cambiare le carte in tavola: a metà ripresa con le due squadre sull'1-1 la scelta del tecnico genoano fu quella di togliere un difensore puro (Romero) per inserire una punta (Sanabria) e affidarsi proprio a Radovanovic come marcatore diretto di Okaka.

Le cose sono cambiate

La scelta non fu particolarmente azzeccata visto che l'attaccante ex Roma e Sampdoria fu decisivo firmando l'assist per il gol di Sema del sorpasso friulano prima del 3-1 decisivo per i bianconeri realizzato da Lasagna. Ora però le cose sembrano cambiate e possono mutare ancora per il Genoa e per lo stesso serbo. Con Ballardini in panchina la squadra rossoblù può contare su una maggiore copertura e su un maggiore equilibrio complessivo. E a lui si deve anche la trasformazione dello stesso Radovanovic da mediano a difensore sempre più affidabile. Una nuova vita che ha permesso al serbo di mettere tanti minuti nelle gambe in questi mesi: ben undici le presenze dall'inizio da quando il tecnico romagnolo è tornato sotto la Lanterna, più la gara disputata sostanzialmente da titolare (entrato poco prima della mezz'ora del primo tempo) contro la Lazio.

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