Stirpe: "Frosinone non è una prigione, rimane solo chi vuole”. Sul nuovo allenatore...

Le parole del presidente giallobù sulla prossima stagione dopo la retrocessione in Serie B arrivata all'ultima giornata

Dopo le parole post retrocessione, arrivata all'ultima giornata di Serie A contro l'Udinese, Maurizio Stirpe è tornato a esprimersi in conferenza stampa sul futuro del Frosinone. Il presidente ha chiarito gli obiettivi della società, facendo anche il punto sulla situazione legata al nuovo allenatore dopo l'addio di Eusebio Di Francesco direzione Venezia: "Ne parlerà Angelozzi, era assurdo chiedere il nome il giorno dopo la retrocessione. Ognuno ha i suoi tempi e le sue valutazioni da fare, si maturano certe decisioni dopo delle riflessioni. Noi abbiamo bisogno di tutto meno che di ansia. Frosinone non è una prigione, rimane solo chi vuole".

Frosinone, Stirpe: "Retrocessione? Abbiamo sfiorato un'impresa"

Il presidente del club gialloblù è quindi tornato sulla delusione dopo la retrocessione: "Dopo la sfida contro l'Udinese parlai del fattore infortuni, sicuramente ha fatto la differenza. Poteva essere un'impresa, ma resta una grande stagione. Il lunedì successivo ho ringraziato i collaboratori e ho lanciato un segnale: qui nessuno deve ritenersi prigioniero dei contratti, deve restare solo chi vuole contribuire alla crescita. Dobbiamo ripartire con lo spirito giusto, trovare entusiasmo e non fare disastri perché la storia recente di tante altre società parla di questo. Mercato? Tutti vogliono i nostri calciatori ma non abbiamo bisogno di vendere. Per cedere i calciatori c'è bisogno che vogliano andare via e deve esserci una società che faccia un'offerta sensata che metta tutti d'accordo".

Frosninone, Stirpe: "La Serie B sarà sempre più in difficoltà"

Stirpe ha quindi fatto il punto sulla situazione economica del club: "Noi siamo retrocessi, ma chiudiamo il bilancio in utile. Il benessere economico-finanziario resta la nostra stella polare. L'obiettivo del Frosinone di quest'anno è di chiudere il bilancio in pareggio sfruttando il vantaggio del paracadute. Le difficoltà che ha la Lega di B nel vendere i diritti aumenteranno sempre di più a causa dell'allargamento della Champions League, del Mondiale per Club e non solo. Per fare un salto nel buio basta poco. Le risorse di anni fa, si stanno riducendo per tutte, altrimenti non si spiegherebbe perché stiano aumentando le proprietà straniere".

Infine un commento sul ruolo del direttore sportivo Guido Angelozzi"Se fossimo rimasti in Serie A gli avrei chiesto di fare il presidente. Anche cosi ha poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. Ha le chiavi della società perché abbiamo piena fiducia in lui. Zoino? Si occuperà degli aspetti finanziari".

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