Gudmundsson, ansia Fiorentina: si teme uno stop molto lungo

Palladino esulta sui social dopo il 6-0 della Fiorentina a Lecce: «Altro passo in avanti nel nostro percorso». Preoccupano gli infortuni dell’islandese e dell’azzurro
Gudmundsson, ansia Fiorentina: si teme uno stop molto lungo© foto emmanuele mastrodonato-ag a

FIRENZE - «Felicissimo per i miei ragazzi, un altro passo in avanti nel nostro percorso», scrive Raffaele Palladino sui social all’indomani della goleada tennistica a Lecce. Per arrivare dove il tecnico viola per adesso non si sbilancia, preferisce godersi la crescita della sua Fiorentina che fino a qualche settimana fa era solo un abbozzo e ora sta diventando una squadra con un’identità, un’anima, un gioco. E dopo le ultime due vittorie, compreso il 2-1 sul Milan fra rigori parati e sbagliati e prodezze variamente assortite, una classifica in linea con le ambizioni di una piazza ancora scottata dalle tre finali perse negli ultimi due anni e di un presidente che, pure di recente, ha ribadito la voglia di un trofeo e di andare oltre l’8° posto in campionato.

Buone e brutte notizie per Palladino

La Fiorentina adesso è quinta dopo essere riuscita a imporsi anche nella domenica in cui si sono fatte male le sue stelle Kean e Gudmundsson, unici nei di una giornata altrimenti di festa. Anche se l’attaccante (distorsione alla caviglia sinistra) recupererà per la Roma saltando solo la trasferta di Conference giovedì con il San Gallo. Mentre per l’islandese, che ha iniziato le terapie per il problema ai flessori della coscia destra che lo ha costretto a lasciare il campo dopo pochi minuti, la situazione è diversa: gli accertamenti slittati a domani faranno capire l’entità dell’infortunio, la preoccupazione è palpabile. A consolazione di Palladino e del popolo viola hanno brillato a Lecce gli uomini fantasia: Cataldi e Colpani, una doppietta a testa, il primo dimostrando di essere ancora ai livelli di quando era capitano della Lazio oltreché cecchino implacabile da fuori area (così ha segnato l’80% dei suoi gol, meglio di Pirlo che è al 77%) e dietro solo a Inler, 93%, che guida questa speciale graduatoria in A dal 2004-05); il secondo ripagando dopo tante critiche la fiducia del proprio allenatore che lo ha voluto portar via da Monza per farlo sbocciare definitivamente a Firenze. Classe e fantasia l’ha sfoderata l’altro giorno anche Beltran, uno dei giocatori fin qui oscurati dai nuovi acquisti e dalle scelte del tecnico che però ora più che mai sa di poter contare in vista del tour de force (una partita ogni tre giorni fino al 10 novembre fra campionato e Conference) su alternative valide e pronte.

Firenze non aspetta altro

Ci ha messo un po’ dopo la rivoluzione estiva ma adesso Palladino sembra aver trovato la quadratura del cerchio: giocando dietro a 4 e con un De Gea formato Premier (senza scordare Terracciano titolare in Europa) la Fiorentina vanta al momento la quinta miglior difesa della Serie A (8 gol subiti), il quarto attacco più prolifico (15 reti, come il Napoli capolista) e un centrocampo che grazie all’innesto non solo di Cataldi ma anche di Adli, del duttile Bove e di Richardson può garantire, in attesa del rientro di Mandragora, un mix di qualità e quantità. «Quando cambi mezza squadra e arriva un allenatore con idee nuove servono tempo e pazienza per costruire. Mancava un po’ la mentalità vincente ma ora - garantisce Gosens, già uno dei leader viola - la stiamo costruendo. Abbiamo doti importanti, non ci sono solo i titolari ma anche una panchina forte, quindi non bisogna nasconderci, dobbiamo puntare in alto». Firenze non aspetta altro.

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