De Gea, dopo Michelangelo un altro David in città: la Fiorentina se lo gode

A Firenze la rinascita del portiere spagnolo, che ha parato due rigori al Milan e conquistato la fiducia di compagni e tifosi
De Gea, dopo Michelangelo un altro David in città: la Fiorentina se lo gode© LaPresse

FIRENZE - I compagni di squadra lo hanno soprannominato scherzosamente ‘il custode del Viola Park’ perché David de Gea nel grande centro sportivo della Fiorentina non solo si allena, ci abita. Giorno e notte. Fa colazione, pranzo, cena - così può curare al meglio l’alimentazione - in mezzo gli allenamenti, lo studio dell’italiano, la scoperta della città nei giorni liberi. La moglie Edurne, cantante e conduttrice spagnola, e la figlia di tre anni Yanal sono tornate per il momento a vivere a Madrid. Così il numero uno che sta facendo impazzire Firenze dopo i due rigori parati l’altra sera a Theo Hernandez e Abraham contribuendo a regalare alla propria squadra e ai tifosi una notte magica - ha scelto di immergersi totalmente nella nuova avventura calcistica.

La carriera di De Gea

La terza della sua straordinaria carriera dopo quelle con l’Atletico Madrid (fu decisivo nella vittoriosa finale di Europa League 2009-10 di Amburgo e parò un penalty a Milito nella Supercoppa Uefa 2010 con l’Inter: Don Balon lo inserì nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989) e soprattutto con il Manchester United dove approdò ventenne per 21 milioni di euro restandoci 12 anni, diventandone un’icona, il portiere più pagato al mondo (22 milioni di euro annui) e il giocatore non britannico con più presenze (545) nella storia del club. Alla soglia dei 34 anni - li compirà il 7 novembre - dopo una stagione vissuta lontana dai campi da gioco ma allenandosi ogni giorno De Gea ha scelto di rimettersi in gioco in Italia.

D’altronde è da sempre un estimatore del nostro Paese, Roma, Venezia e Firenze le città preferite, anche per questo ha detto subito sì alla Fiorentina. «Era il momento giusto per arrivare in Serie A e iniziare un nuovo capitolo in un club storico e in una città bellissima» le parole dello spagnolo già decisivo nel playoff di Conference a fine agosto con la Puskas Akademia quando parò il rigore a Szolnoki. Dopo le prodezze dell’altra sera da Premio Yashin la Fiorentina sui propri canali lo ha omaggiato postando un fotomontaggio - il David di Michelangelo col volto di De Gea - e la scritta ‘C’è un altro David in città’.

I rigori parati contro il Milan

I tifosi lo definiscono «Una manna per Firenze», in Spagna lo rivogliono in Nazionale, i compagni lo riempiono di elogi: «Fenomeno» scrive Dodo. «Muro» commenta Bove, Adli lo etichetta «Leyenda». Proprio l’ex milanista avendo giocato con Hernandez aveva suggerito a David prima del rigore di buttarsi a destra: fortuna della Fiorentina che lui ha fatto di testa sua ed è andato dall’altra parte. Prima della sfida il portierone, che ha legato molto con Gudmundsson (giovedì la sentenza nel processo che vede coinvolto l’islandese in patria) aveva detto: «Speriamo di dare una grande gioia ai nostri tifosi perché lo meritano».

Detto e fatto. Alla fine sono corsi tutti a abbracciarlo, compreso Commisso, anche se lo spagnolo, carattere schivo e abitudine ai riflettori ha festeggiato in modo composto: «È stata una notte incredibile. Al di là dei rigori conta la squadra che ha fatto di tutto per vincere». Poi il post che è un inno all’amore per il calcio: «Iniziato in Spagna, formato a Manchester, ora lo amo in Italia». La Fiorentina, che lo ha preso a 0 euro con un contratto annuale da 1,2 milioni, è già pronta a far scattare l’opzione al 2026. È stato buon profeta il ds Pradè: «La nostra ambizione è stare in alto, giocarcela in ogni campo, ma sta anche nell’essere felici che un campione come David de Gea ti scelga».

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