BERGAMO - La sfida con l'Empoli per passare il Natale al primo posto, una gara da vincere con pazienza perché l'avversario subisce pochi gol (16 in 16 partite, uno in meno dell’Atalanta) e nonostante ne segni ancor meno (14) va superato cercando di sbloccarla il prima possibile. Senza frenesia, ma mettendo in campo tutte le bocche da fuoco a disposizione. Domani alle 18 i nerazzurri bergamaschi scendono di nuovo in campo dopo il 6-1 in Coppa Italia al Cesena - è stata la terza volta in stagione con questo risultato dopo Verona (in campionato) e Young Boys (in Champions League) - ma contro i toscani si parte ancora da 0-0. E il primo problema, probabilmente l'unico, sarà sbloccare il risultato. Gian Piero Gasperini ha spiegato al termine dell'ottavo di Coppa Italia, vinto con grande semplicità dai suoi ragazzi, che la scelta di lasciare in campo Retegui fino alla fine è stata dettata dalla voglia di far andare al massimo i giri del suo motore per aiutarlo a tornare nella miglior condizione. Il capocannoniere del campionato è rimasto a secco nelle ultime partite, ma ha numeri e voglia di continuare a stupire che non lasciano dubbi: presto, molto presto, tornerà protagonista sul tabellino.
CdK-Lookman-Retegui: i numeri del tridente
Ai suoi fianchi, in quello che dovrebbe essere il tridente opposto alla difesa a tre di D'aversa, sono attesi Lookman (a sinistra) e De Ketelaere a destra. Un tridente che ha finora segnato 33 dei 58 gol complessivi stagionali e che ogni volta, quando Gasperini li propone in campo, regala grandi soddisfazioni. Certo, le scelte del tecnico nelle ultime partite raccontano molto bene di come in attacco siano saliti sul palco da protagonisti anche altri elementi. Samardzic e Zaniolo, ad esempio, si sono trovati molto spesso al centro delle cronache sia per i gol segnati sia per gli assist forniti, ma quello che più colpisce è la capacità del gruppo di portare in zona offensiva tanti giocatori e anche di ruoli molto diversi. Un esempio? Il rigore conquistato contro il Real Madrid ha visto come protagonista, ovvero colui che ha subito il fallo di Tchouameni, il difensore centrale mancino Sead Kolasinac.
Atalanta: anatomia dell'attacco
L'Atalanta è una squadra che attacca a pieno organico, non cerca solo una soluzione ma lavora per trovare diversi sbocchi offensivi alternando la palla in profondità al fraseggio nello stretto, senza disdegnare il cross al centro e gli scambi in velocità. Tutti si sentono protagonisti, nessuno si tira indietro se c'è la possibilità, quando ancora non è necessità, di lanciarsi verso la porta avversaria e in campionato, non a caso, sono già 10 i marcatori diversi con il totale che sale a 13 se si considerano anche Coppa Italia e Champions League. Tra l'altro, tra rigori sbagliati e pali colpiti, la Dea sarebbe già molto vicina a quota 60 nelle 24 partite giocate in tutta la stagione. Quasi 3, di media, a gara. Il ruolino di marcia è dunque di grandissimo livello, la squadra di Gasperini ha dimostrato anche di saper conquistare successi di misura (a Cagliari c'è stato il primo 1-0 della stagione) ma l'attacco, quando gira al massimo, è una mitragliatrice.