L'Empoli e il "rigorino" concesso al Napoli
Il ds dell’Empoli, Roberto Gemmi, si è invece lamentato del rigore concesso al Napoli, da molti definito “rigorino”. Qui entriamo nella zona liquida di interpretazione del contatto, della valutazione dell’eventuale pestone (che non sembra esserci) e del tipo di contrasto. Così ci troviamo ancora una volta di fronte al problema dell’uniformità: quella roba lì è rigore? Bene, basta saperlo. Ma deve esserlo sempre o mai. Come le espulsioni: Reijnders sì, Romagnoli sì, Cristante no. Perché? E non è troppo severa quella per Reijnders? E se per Reijnders è rosso, perché non è per Cristante? E il fuorigioco dell’Udinese: siamo sicuri che il frame è esattamente quello corrispondente al tocco del pallone? Perché se annulli per 2 o 3 centimetri devi avere uno strumento la cui tolleranza è inferiore ai 2 o 3 centimetri e il fuorigioco elettronico non ha quella tolleranza, perché dipende dalla definizione delle telecamere e dalla decisione di un uomo di bloccare una frazione di secondo prima o dopo il filmato. E questo non ha proprio niente di oggettivo. Non bisogna criminalizzare gli arbitri, bisogna aiutarli e aiutare Rocchi, però in questo gran casino andrebbero fissati dei paletti più rigidi e precisi per l’uniformità di certe decisioni. Al momento è l’unico provvedimento possibile, perché il regolamento non si cambia da un giorno all’altro, mentre il buon senso si può aggiungere.