Var a chiamata: esperimento in Coppa Italia? Ecco come funzionerà

La Figc ha scritto all'Ifab per poter condurre un esperimento: l'idea è quella di capire meglio l'efficienza del meccanismo

L'idea è diventata ipotesi. L'Italia ha scritto all'Ifab e ha chiesto di sperimentare il Var a chiamata, insomma, il cosiddetto challenge. L'Ifab, per capirci, è quello che viene anche chiamato "International board", ovvero l'unico consiglio che può modificare una regola del calcio. Una specie di corte costituzionale del pallone che dal 1886 decide cosa si può cambiare e cosa non si può cambiare. Di solito decide che non si può cambiare, ma è aperto agli esperimenti.

Come funzionerà

E l'Italia si è offerta volontaria per sperimentare il Var a chiamata. Ovvero concedere un "challenge" o due agli allenatori delle squadre, che lo comunicherebbero al quarto uomo che, a sua volta, chiamerebbe l'arbitro a rivedere una determinata azione per dare un rigore o annullare un gol. Come accade, peraltro, in moltissimi altri sport dal volley al tennis. In tutto, quindi, ci sarebbero 4 challenge in una partita, due per parte, in mano agli allenatori.
Come avverrebbe la sperimentazione? All'inizio nei settori giovanili ed eventualmente nella Serie C (dove ci sono le seconde squadre di Juve, Milan e Atalanta), ma poi in un secondo momento anche in Coppa Italia. L'esperimento potrebbe dimostrare se effettivamente è un meccanismo gestibile o aumenta il caos.

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