Totti vuota il sacco, il gesto del 4 alla Juve e il calcio a Balotelli: "Ecco perché"

L'ex giallorosso ha riavvolto il nastro della propria carriera, riproponendo alcuni dei momenti più iconici e significativi sul campo di gioco
Totti vuota il sacco, il gesto del 4 alla Juve e il calcio a Balotelli: "Ecco perché"© LAPRESSE

"Le bandiere nel calcio sono finite. C'è rimasto solo il manico forse...". Sono le parole di Francesco Totti, che ai microfoni di 'betsson.sport' ha risposto alle domande dei tifosi raccontando parte del proprio trascorso da giocatore della Roma e della nazionale italiana. L'ex giallorosso ha concluso la carriera nel 2017, disputando la sua ultima partita il 27 maggio all'Olimpico contro il Genoa e chiudendo con un bilancio di 785 presenze complessive, 307 gol e 207 assist. In Azzurro, Totti è invece sceso in campo 58 volte, segnando 9 reti e servendo 25 assist.  

Totti su Zeman e l'ipotesi Lazio

"Zeman è uno degli allenatori più importanti, mi ha cresciuto fisicamente e mentalmente, lo reputo uno degli allenatori più importanti della mia carriera - ha dichiarato l'ex giallorosso rispondendo alla domanda di un tifoso - . Se in origine fui cercato dalla Lazio? Giocavo con la Lodigiani. Chiamarono i miei genitori e dissero che avevo due possibilità: Roma e Lazio, fortunatamente tutti hanno scelto la Roma perché ero tifoso. Se avessero scelto Lazio non so cosa sarebbe successo...". Totti ha poi confessato di non avere mai pensato di passare in panchina per iniziare una nuova avventura come tecnico, ricordando inoltre alcuni dei gol che tuttora giudica fra i più belli di quelli segnati in carriera:  "Non ho mai pensato di fare l'allenatore. Il gol più bello? "Ancora non lo so. Forse ne ho due in mente: a Genova contro la Samp ed il pallonetto a Milano contro l'Inter. Non è semplice scegliere". 

E ancora: "Obiettivamente non c'è nessun giocatore della Roma in cui mi rispecchio. Casomai qualcuno dovrebbe avvicinarsi a me. Ho fatto quello che ho fatto per 25 anni, non è semplice. Il Pallone d'Oro? Era la mia priorità. È uno dei trofei più importanti, ma ancora non ho capito come si poteva vincere. Il giocatore più forte o quello che ha vinto con la propria squadra? Mi sono avvicinato di più nel 2000-2001, se avessimo vinto l'Europeo forse sarebbe successo". Totti ha poi ricordato alcuni dei momenti più iconici del suo passato sul terreno di gioco, come il calcio a Mario Balotelli e il gesto del "4 a casa" rivolto all'ex difensore bianconero Igor Tudor.

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Totti su Balotelli e il gesto a Tudor

L'8 febbraio 2004, la Roma di Fabio Capello mandava ko la Juventus di Marcello Lippi con il finale di 4-0. Un risultato che è rimasto nella memoria collettiva con la complicità del celebre gesto che Totti rivolse a Tudor in seguito alla quarta marcatura. Stando a quanto raccontato, i due avevano avuto un diverbio nel corso del match. Questo il ricordo del campione del mondo 2006: "Era un Roma-Juve, ci fu un piccolo diverbio in campo con Tudor. Avevo preso una gomitata sul braccio, istintivamente mi sono girato e ho fatto quel gesto, ma senza prenderlo in giro. Noi romani abbiamo questi modi di fare". 

Infine, Totti ha ricordato così il fallo su Mario Balotelli durante la finale di Coppa Italia fra Roma e Inter disputata il 5 maggio 2010. "Cosa non rifarei in carriera? Tornassi indietro non rifarei il brutto gesto del calcio a Balotelli, sono cose che non devono succedere. Un gesto simile è brutto soprattutto da far vedere a quei giovani che vogliono diventare calciatori. Non lo rifarei mai e gli chiedo scusa pubblicamente, nonostante lui sappia il motivo".

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"Le bandiere nel calcio sono finite. C'è rimasto solo il manico forse...". Sono le parole di Francesco Totti, che ai microfoni di 'betsson.sport' ha risposto alle domande dei tifosi raccontando parte del proprio trascorso da giocatore della Roma e della nazionale italiana. L'ex giallorosso ha concluso la carriera nel 2017, disputando la sua ultima partita il 27 maggio all'Olimpico contro il Genoa e chiudendo con un bilancio di 785 presenze complessive, 307 gol e 207 assist. In Azzurro, Totti è invece sceso in campo 58 volte, segnando 9 reti e servendo 25 assist.  

Totti su Zeman e l'ipotesi Lazio

"Zeman è uno degli allenatori più importanti, mi ha cresciuto fisicamente e mentalmente, lo reputo uno degli allenatori più importanti della mia carriera - ha dichiarato l'ex giallorosso rispondendo alla domanda di un tifoso - . Se in origine fui cercato dalla Lazio? Giocavo con la Lodigiani. Chiamarono i miei genitori e dissero che avevo due possibilità: Roma e Lazio, fortunatamente tutti hanno scelto la Roma perché ero tifoso. Se avessero scelto Lazio non so cosa sarebbe successo...". Totti ha poi confessato di non avere mai pensato di passare in panchina per iniziare una nuova avventura come tecnico, ricordando inoltre alcuni dei gol che tuttora giudica fra i più belli di quelli segnati in carriera:  "Non ho mai pensato di fare l'allenatore. Il gol più bello? "Ancora non lo so. Forse ne ho due in mente: a Genova contro la Samp ed il pallonetto a Milano contro l'Inter. Non è semplice scegliere". 

E ancora: "Obiettivamente non c'è nessun giocatore della Roma in cui mi rispecchio. Casomai qualcuno dovrebbe avvicinarsi a me. Ho fatto quello che ho fatto per 25 anni, non è semplice. Il Pallone d'Oro? Era la mia priorità. È uno dei trofei più importanti, ma ancora non ho capito come si poteva vincere. Il giocatore più forte o quello che ha vinto con la propria squadra? Mi sono avvicinato di più nel 2000-2001, se avessimo vinto l'Europeo forse sarebbe successo". Totti ha poi ricordato alcuni dei momenti più iconici del suo passato sul terreno di gioco, come il calcio a Mario Balotelli e il gesto del "4 a casa" rivolto all'ex difensore bianconero Igor Tudor.

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