Seconde squadre, bufera Serie A-Figc: Casini, "Resistenze infinite in Federazione"

Il Presidente della Lega è intervenuto in merito all'emendamento Mulé, votato la scorsa settimana dalla Commissione Cultura
Seconde squadre, bufera Serie A-Figc: Casini, "Resistenze infinite in Federazione"© LAPRESSE

Lorenzo Casini torna a pronunciarsi in merito all'emendamento Mulé, votato la scorsa settimana dalla Commissione Cultura, ai sensi del quale "le leghe sportive professionistiche hanno diritto a un’equa rappresentanza negli organi direttivi delle federazioni sportive nazionali di riferimento, che tenga conto anche del contributo economico apportato al relativo sistema sportivo". Il presidente della Serie A è intervenuto ai microfoni Rai, ritenendo come Uefa e Fifa siano state "chiamate in causa un po' a sproposito".

Casini sulle seconde squadre

Casini si è detto sicuro che l'emendamento al decreto sport possa consentire alla Serie A "di avere il giusto peso" nel sistema calcio. "In questi anni la Serie A pur essendo il motore economico finanziario di tutto il sistema, a cui da 130 milioni l'anno per essere alimentato, ha avuto un potere decisionale nullo. Sono anni che si chiedeva una possibilità di riconsiderare questi aspetti, non siamo mai stati ascoltati e a un certo punto il legislatore ha deciso di intervenire. La Serie A non ha mai chiesto un diritto di veto, ma un diritto di intesa sulle decisioni che lo riguardano".

Inoltre, il Presidente ha fatto il punto sul rilancio dei settori giovanili in Italia: "Abbiamo riformato il campionato Primavera per consentire che ci fossero obbligatoriamente degli italiani nella lista dei 25 giocatori. Tra un anno arriveremo ad averne almeno 10 convocabili, più di quanti ne prevede la Uefa". La Lega fa sapere inoltre di avere elaborato altre proposte che - dichiara Casini - sarebbero state ignorate. "Altre numerose proposte non sono state ascoltate, come quella sulle seconde squadre".

"Abbiamo riscontrato resistenze infinite nelle altre componenti del Consiglio federale. In particolare nella Federazione ed in quelle componenti non interessate a sviluppare le seconde squadre secondo il modello spagnolo, che noi abbiamo sempre preso come riferimento. Oggi se una squadra di Serie A vuole iscriverne una seconda non può farlo finché, a giugno, forse, ne salta una di Lega Pro, e si libera un posto", ha aggiunto ricordando come l'obiettivo in questione sia raggiungibile solo previo "investimento di 7-12 milioni di euro".

Casini sulla Superlega

Il Presidente della Lega ha confermato l'edizione saudita della Supercoppa, che vedrà la partecipazione di Juventus, Inter, Milan, e Atalanta. "Abbiamo stipulato un accordo che prevedeva quattro edizioni su sei. La prima si è svolta la passata stagione, quindi ne abbiamo altre cinque, in cui tre volte sarà in Arabia Saudita". E ancora, sul rischio di escludere i tifosi dall'accordo: "Decidiamo, o la Spagna è un modello o non lo è. Hanno introdotto il format a quattro in Arabia Saudita. Il tema dei tifosi e di come dare loro modo di muoversi con più facilità lo abbiamo affrontato. La tradizione della Supercoppa all'estero risale all'inizio degli anni Novanta è uno strumento di commercializzazione e promozione del calcio italiano" fuori dai confini nazionali".

Casini sull'Italia agli Europei

"La Serie A è anche lei vittima di quello che è successo agli Europei, ma noi abbiamo sempre lasciato i giocatori alle nazionali e proposto gli stages anche con i calendari molto compressi. E' sicuramente l'anno zero, ma la Lega ha prodotto dei risultati e non viene ascoltata. Nel campionato un miglioramento c'è stato", ha aggiunto concluso Casini.

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