I retroscena e Lotito-Gravina
I critici, però, riconducono questa mossa governativa al clima politico che si è creato nella maggioranza di centro-destra nei confronti del presidente Figc Gabriele Gravina. Nelle ultime settimane ha tenuto banco il dibattito presso la Commissione cultura e sport del Senato, che si è spesso trasformato in una discussione contro Gravina. Ad animare queste audizioni è stato il proprietario della Lazio e senatore di Forza Italia, Claudio Lotito, acerrimo nemico del presidente federale. Ma anche gli altri due partiti di governo – Fratelli d’Italia, al quale appartiene Abodi, e la Lega – non sono teneri verso Gravina.
Come funzionerà la nuova Agenzia
Senza dimenticare che il leghista Giancarlo Giorgetti, attuale ministro dell’Economia, nel 2019 è stato tra i promotori di Sport e Salute, che ha spostato molti poteri dal Coni al governo. La nuova Agenzia potrà avere al massimo 30 dipendenti. Deciderà un collegio formato da un presidente e altri due componenti, scelti dal governo per una durata di quattro anni (l’incarico è incompatibile con ruoli presso Coni, Federazioni e Leghe sportive, anche per un biennio dopo la cessazione del mandato). I costi di funzionamento saranno di 2,5 milioni all’anno, pagati dai club professionistici. Ora potrebbero farsi sentire Cio, Fifa e Uefa, che tutelano i principi di autonomia dello sport dalla politica.
E c’è perplessità sull’armonizzazione di questa agenzia con l’ordinamento complessivo delle Federazioni. C'è curiosità anche sul sistema dei ricorsi, a maggior ragione per la coesistenza di valutazioni tra Agenzia e Consiglio Federale: si profila un doppio binario tra giustizia Figc e Tar (non semplice da gestire). Sarà uno dei temi al centro della riunione convocata da Gravina domani a Roma con tutte le componenti federali: Lega Serie A, Lega B, Lega Pro, Lnd, calciatori, allenatori e arbitri. La volontà non è quella di fare le barricate, ma di approfondire la novità soprattutto dal punto di vista giuridico.