In questa stagione Andrea Colombo si è guadagnato sul campo la promozione a internazionale. All’U-Power Stadium gli capita una partita piuttosto complessa dal punto di vista tecnico.
Tecnico e disciplinare
Colombo si assume un rischio fischiando poco e tenendo una soglia elevata. I falli infatti sono ventuno in totale: undici li commette il Monza, dieci il Milan. Molto equilibrata la gestione disciplinare. I cartellini gialli sono cinque: quattro per il Monza (Djuric, Pessina, Bondo e Mota) e uno per il Milan (Gabbia). In più l’ammonizione a Palladino per proteste. Partiamo dall’episodio più limpido, il rigore per il Monza: bene Colombo che indica il dischetto per l’intervento falloso di Malick Thiaw su Dany Mota.Poco prima c’era stata una trattenuta nell’area opposta, nell’azione dell’infortunio di Di Gregorio. Andrea Carboni cintura Theo Hernandez assumendosi un grosso rischio: usa le due braccia, l’intervento è reiterato. Nel secondo tempo corretto il rosso a Luka Jovic e giusta anche la chiamata VAR. Come Colombo può constatare nell’OFR, quello del serbo è un gesto di stizza, una manata sul viso di Armando Izzo meritevole di espulsione.
Personalità e controllo
Colombo è in Serie A da pochi anni, ma con la sua fisicità e al suo modo efficace di rapportarsi coi calciatori si comporta come un veterano.