De Laurentiis: "Scudetto? Non si può vincere ogni anno se non con gli imbrogli"

Il presidente del Napoli ha parlato durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al tecnico della Nazionale Luciano Spalletti

"La vittoria dello scudetto è stata un’esperienza straordinaria, unica, speriamo ripetibile, anzi vi prometto che sarà ripetibile. Abbiamo sempre detto che non si può, se non con gli imbrogli, vincere ogni anno, perché per vincere uno scudetto ci vogliono delle condizioni che non sono sempre le stesse. Anche i giocatori, seppure non siano cambiati, non rispondono sempre nella stessa maniera”. Queste le parole di Aurelio De Laurentiis nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, dove si è svolta la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al tecnico della Nazionale Luciano Spalletti. 

“Stiamo lavorando da 7 mesi per regalare alla città di Napoli 4 ore sullo scorso campionato - ha aggiunto ADL - ci stanno lavorando i più bravi tra l’Inghilterra, l’Italia, la Francia, gli Stati Uniti, quindi speriamo di essere pronti verso il mese di febbraio perché sono delle lavorazioni molto complesse, non sono delle cose facili”.

"Spalletti motivatore esemplare"

“Spalletti è un esemplare motivatore. Quello che ho imparato in 19 anni è che l’attenzionalità di un giocatore è molto corta, gli parli ma se non usi le copyline che ha inventato, che ha voluto sulle maglie di allenamento e nei corridoi di Castel Volturno, recitandole a ripetizione nello spogliatoio, sono quelle grandi doti che lui ha, perché è un grande comunicatore".

"Dopo la partita quando veniva intervistato metteva un po’ alla berlina sapientemente i vari interlocutori, che sono sempre lì a fare le stesse domande, come se le partite fossero tutte le stesse, come se gli interrogati fossero tutti della stessa personalità. Lui è stato esemplare nel creare educatamente quel disagio spettacolare”, ha aggiunto il presidente del Napoli.

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"Auguro a Spalletti di vincere il Mondiale"

Il presidente del Napoli ha concluso: ”I complimenti a Luciano sono strameritati, quindi gli auguro adesso con la Nazionale di avere un limpido cammino e di portarla un’altra volta sugli allori che già per quattro volte abbiamo avuto, siamo tra le poche nazionali che hanno vinto i mondiali per quattro volte. L’unica cosa è che ti sei fregato con le tue stesse mani, perché accettando questa cittadinanza ed essendosi legato alla città di Napoli e al Napoli, ogni volta che avremo bisogno di una consulenza, di cosa fare e come fare, non potrà sottrarsi, quindi diventerà un permanent consultant e aiuto indelebile e assoluto per tutti quanti noi”.

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"La vittoria dello scudetto è stata un’esperienza straordinaria, unica, speriamo ripetibile, anzi vi prometto che sarà ripetibile. Abbiamo sempre detto che non si può, se non con gli imbrogli, vincere ogni anno, perché per vincere uno scudetto ci vogliono delle condizioni che non sono sempre le stesse. Anche i giocatori, seppure non siano cambiati, non rispondono sempre nella stessa maniera”. Queste le parole di Aurelio De Laurentiis nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino, dove si è svolta la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria al tecnico della Nazionale Luciano Spalletti. 

“Stiamo lavorando da 7 mesi per regalare alla città di Napoli 4 ore sullo scorso campionato - ha aggiunto ADL - ci stanno lavorando i più bravi tra l’Inghilterra, l’Italia, la Francia, gli Stati Uniti, quindi speriamo di essere pronti verso il mese di febbraio perché sono delle lavorazioni molto complesse, non sono delle cose facili”.

"Spalletti motivatore esemplare"

“Spalletti è un esemplare motivatore. Quello che ho imparato in 19 anni è che l’attenzionalità di un giocatore è molto corta, gli parli ma se non usi le copyline che ha inventato, che ha voluto sulle maglie di allenamento e nei corridoi di Castel Volturno, recitandole a ripetizione nello spogliatoio, sono quelle grandi doti che lui ha, perché è un grande comunicatore".

"Dopo la partita quando veniva intervistato metteva un po’ alla berlina sapientemente i vari interlocutori, che sono sempre lì a fare le stesse domande, come se le partite fossero tutte le stesse, come se gli interrogati fossero tutti della stessa personalità. Lui è stato esemplare nel creare educatamente quel disagio spettacolare”, ha aggiunto il presidente del Napoli.

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