È sempre derby. Lo è per il Milan che rischia di perdere l’Europa. In campionato come in Champions League. Rischia anche per colpa di Salvatore Esposito. Uno che nell’Inter ci è cresciuto, ci ha giocato. Uno che contro il Milan ha segnato la sua prima rete in Serie A. Una rete bella, su punizione con la palla che finisce sotto l’incrocio, dove nemmeno Mike Maignan non può arrivare. Nemmeno volando e lui si solito vola. «È un gol che ho sempre sognato sin da bambino: devo ancora realizzare ciò che è accaduto. Ad un mio amico milanista avevo detto che avrei segnato contro la sua squadra». Una sconfi tta che mette in crisi il Milan e la sua classifica. Perché il ritorno in Champions League passa dal campionato, dal quarto posto. E oggi Pioli è quinto. E ora il Milan è fuori dall’Europa che conta, quella che riempie San Siro e mette a posto il bilancio. Le facce di Maldini e Massara in tribuna, quelle dei giocatori sotto la Curva Sud in versione trasferta riporta tutti a gennaio in quelle due-tre settimane da Inferno. «Quest’anno abbiamo buttato via tanti punti - ammette scuro in faccia Simon Kjaer - Lo Spezia ha giocato per la vita noi non ci siamo riusciti». Poi sul confronto con i tifosi: «I nostri tifosi da quando abbiamo vinto il campionato mi hanno sorpreso tantissimo per le cose positive. Sono sempre stati vicino a noi. Ho visto anche il Milan tanti anni fa e ci sono sempre stati. Loro sono stati davvero sempre vicini alla squadra».
Le parole di Kjaer in vista del match di ritorno con l'Inter
Non si salva nessuno in campo, o pochi. E quei pochi non sono comunque riusciti a fare la differenza. Per niente. Ancora una volta a preoccupare è l’atteggiamento contro le piccole. E nessuno sembra conoscere il perché, nemmeno Simon Kjaer: «Se sapevo come risolvere il problema saremmo in un’altra posizione. Abbiamo avuto tante difficoltà in queste partite. Difficile spiegare il perché. Non siamo stati sufficienti. Dobbiamo migliorare. Il primo tempo abbiamo avuto momenti nostri e momenti loro, ma noi dobbiamo essere più dominanti, siamo il Milan. Poi loro fanno gol su angolo: sono cose del calcio. Ma noi dovevamo chiuderla prima». Forse ha pesato la sconfitta nel derby d’andata? Simon dice di no. Ma credergli diventa difficile: «Col nostro lavoro bisogna essere capaci di cancellare e di andare avanti, sono cose differenti. Dobbiamo lavorare, non c’è altra possibilità». E lavorare ora significa vincere contro l’Inter, ribaltare il risultato dell’andata e raggiungere Istanbul: «C’è una partita martedì che è importante, dove l’obiettivo è chiaro da parte loro e da parte nostra. Dobbiamo giocare meglio di Spezia e dell’altra sera. Dobbiamo cambiare qualcosa in campo ma deciderà il mister cosa fare…». La speranza rossonera per martedì e fino al prossimo 4 giugno si chiama Rafael Leao. L’attaccante portoghese è rimasto a Milano per svolgere un allenamento a Milanello. L’obiettivo, quasi certo, è essere a disposizione di Stefano Pioli nel derby di martedì contro l’Inter.