MILANO - Termina 2-2 il match del Giuseppe Meazza tra Milan ed Hellas Verona dopo 95' intensi e ricchi di emozioni. I ragazzi di Juric sbloccano al 6' con Barak, poi raddoppiano al 19' con lo sfortunato autogol di Calabria sulla botta di Zaccagni. Pioli torna in partita al 27', con Kessié che costringe all'autorete Magnani.
Nella ripresa va in scena un assedio rossonero che sembra stregato: annullata una rete a Calhanoglu, Ibra fallisce un rigore, colpisce un incrocio dei pali e, con un suo tocco col braccio, costringe il Var a "scippare" il 2-2 a Calabria. Il pari, però, porta la firma proprio dello svedese: arriva al minuto 93 ed è frutto di un poderoso colpo di testa, dopo l'ennesimo super intervento di Silvestri.
Le scelte di Pioli e Juric
Un problema accusato da Romagnoli durante il riscaldamento costringe Pioli ad apportare l'unica modifica rispetto all'undici schierato nella vittoriosa trasferta di Udine: c'è infatti Gabbia accanto a Kjaer e davanti a Donnarumma, con Calabria e Theo Hernandez sulle fasce. Mediana affidata a Bennacer e Kessié, chiavi dell'attacco ad Ibrahimovic, col terzetto Saelemaekers-Calhanoglu-Leao a fare da collante tra le due zone del campo, completando il 4-2-3-1 del tecnico emiliano. Juric opta invece 3-4-2-1: Silvestri tra i pali, Lovato, Magnani e Ceccherini in difesa, Lazovic, Dawidowicz, Ilic e Dimarco a centrocampo, con Barak e Zaccagni a supporto di Kalinic.
Barak e due autogol: 2-1 Verona
I ritmi forsennati del Verona, che hanno recentemente creato più di qualche difficoltà anche a Juventus e Roma, mettono alle corde un Milan reduce, in Europa League, dalla prima sconfitta stagionale. Leao e Ibrahimovic provano a pungere in avvio con due timidi tentativi, una discesa di Zaccagni, invece, regala a Kalinic la mastodontica chance di segnare il gol dell'ex, sventato da un miracoloso intervento di Donnarumma (5'). Tutto inutile: sull'angolo seguente, Ceccherini svetta, la traversa respinge e Barak fa 1-0 anticipando Kjaer con la punta del piede. La replica rossonera è immediata e porta la firma di Saelemaekers, con Silvestri che mette i pugni alla violenta conclusione del belga, l'Hellas non attenua il proprio pressing e trova il raddoppio al 19': ancora da calcio piazzato, una punizione di Dimarco, con protagonista Zaccagni, il cui tiro da fuori provoca la sfortunata autorete di Calabria. Due gol incassati in meno di 20', al Milan non accadeva da quasi 4 anni: l'ultima volta, sempre al Meazza, con il Napoli nel gennaio 2017. Ai rossoneri serve un episodio per rientrare in partita e se l'estremo difensore scaligero è strepitoso su Leao (23'), il migliore dei suoi nella prima frazione, nulla può sulla zampata di Kessié deviata in maniera decisiva da Magnani (27'), che pareggia così il conto degli autogol. Il 2-1 incassato inibisce la verve veneta e dà nuova linfa ai padroni di casa, con Theo Hernandez che alla mezz'ora esatta, esalta i riflessi di Silvestri. Ci provano, senza fortuna, Kessié, Kjaer, Ibrahimovic e Calhanoglu, ma il risultato resta congelato fino al duplice fischio dell'arbitro Guida.
Fa tutto Ibra: incrocio, rigore fallito e 2-2
C'è Rebic al posto di Saelemaekers alla ripresa delle ostilità, con Leao dirottato sulla destra: "Ante, di spazio ce n'è", l'indicazione di Pioli al croato. La frase è profetica, nel bene e nel male, perché nei primi minuti accade di tutto, quasi in stile futsal: al 50' ci prova Bennacer da buona posizione, ma la palla termina alta, rovesciamento di fronte e il Verona sfiora il colpo del ko, con Dimarco che vanifica l'ennesima super giocata di Zaccagni, poi, al 51', il Var annulla, per questione di centimetri, il 2-2 di Calhanoglu, nato da un flipper in area dopo il destro di Leao, quindi Rebic spara in curva dai 25 metri (56'). Ibrahimovic prova a prendere per mano i suoi e il Milan aumenta la propria pressione nella trequarti dell'Hellas, Juric ricorre al doppio cambio Tameze-Colley per Dawidowicz e Kalinic, mentre Silvestri è protagonista di un altro miracolo, stavolta su Theo Hernandez (65'). Pochi secondi più tardi, un'ingenuità di Lovato, che colpisce pieno Kessié, regala ai rossoneri la più ghiotta delle opportunità, ma Ibra calcia malissimo, sbagliando il suo terzo rigore consecutivo. Il fuoriclasse svedese, dopo l'avvicendamento Udogie-Ilic tra le fila scaligere, non trova la porta di testa dopo un coast to coast di Calabria (70'), mentre va ko un ottimo Magnani, rilevato da Cetin. La pressione rossonera aumenta d'intensità col passare dei minuti, ma la serata no di Ibra porta in dote un incrocio dei pali (76') ed un'altra paratona di Silvestri (77'). Assedio rossonero e Pioli prova ad andare a dama coi cambi Brahim Diaz-Leao e, dopo una sortita ospite sull'asse Lazovic-Colley, Hauge-Calhanoglu. La notte folle di Ibra, però, ha in serbo altre due sorprese: se al 90' un suo tocco col braccio "scippa" il 2-2 a Calabria dopo l'on field review dell'arbitro, al 93' prima piega le mani all'estremo difensore gialloblù, poi lo trafigge con un imperioso stacco.