Sarri infilzato dal tridente di Inzaghi

Sarri infilzato dal tridente di Inzaghi© AFPS

Delle due sconfitte incassate dalla Juve contro la Lazio negli ultimi quindici giorni, sicuramente l’araba fa più male. Caduti all’Olimpico il 7 dicembre, dopo avere vinto a Leverkusen in Champions League quattro giorni più tardi, i bianconeri hanno subito rialzato la testa in campionato, battendo Udinese e Samp nell’arco di 72 ore e riguadagnando la testa in condominio con l’Inter. Proprio per questo, la caduta di Riad è particolarmente dolorosa. E’ vero, come ha sottolineato Sarri dopo le tre legnate saudite: il peggio è arrivato quando in campo non c’era più Higuain accanto a Ronaldo e a Dybala.

Tuttavia, è altrettanto vero che ad infilzare la Juve sia stato il micidiale tridente di Simone, formato da Immobile, Correa e Milinkovic Savic, la cui catapulta è stata il centrocampo che, trascinato da un gigantesco Lulic, ha dominato in lungo e in largo il reparto rivale. Luis Alberto e Lucas Leiva sono stati decisivi, così come hanno fatto la loro parte Parolo e Cataldi, magistrale marcatore su punizione del tris finale. In Arabia, Inzaghi ha firmato un altro capolavoro e non è soltanto questione della statistica che sta diventando sempre più lusinghiera per il quarantatreenne tecnico piacentino, unico biancoceleste ad avere vinto la Supercoppa sia da calciatore sia da allenatore, siglando un poker invidiabile; unico allenatore ad avere battuto per due volte la Juve nelle prime ventiquattro gare ufficiali della stagione. Inzaghi a Riad si è ripresentato ai bianconeri dopo avere inanellato 8 vittorie consecutive in campionato, legittimandosi quale terzo incomodo nella corsa scudetto.

La Juve di Sarri sta cambiando pelle rispetto alla Juve di Allegri e un tonfo, anche clamoroso, ci può stare nel processo di metamorfosi tattica che la squadra sta vivendo. Ma est modus in rebus: le due severe lezioni impartite dalla Lazio devono essere mandate a memoria da una squadra che ancora Super non è. E non può permettersi di svilire il Marziano e la Joya, ieri costretti a vagolare nel deserto arabo. 

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