CAGLIARI - Che Juve. Anzi, Kean Juve. La squadra bianconera - pur non sempre immune da difficoltà e rischi contro il Bologna - si porta a casa altri tre punti che la fanno volare addirittura a quota 81: 18 lunghezze sul Napoli, oggi in campo a Empoli. E offre, la squadra bianconera, tutta una serie di risposte: 1) Di gruppo, a chi ipotizzava che l’emergenza infortunati potesse spianare la strada ad una nuova frenata dopo quella col Genoa. 2) Individualmente, a chi non trova di meglio da fare che fischiare e ululare contro i calciatori di colore. Proprio Kean ha infatti chiuso il match raddoppiando dopo la rete di Bonucci e chiudendo i conti sul 2-0. Citiamo Bonucci: «Poteva risparmiarsi, Moise, di “sfidare la curva”, ma da qui a rispondere con atteggiamenti di stampo razzista ce ne passa… Tornando al campionato: posto che il Napoli non perda altri punti per strada, mancano ora tre vittorie bianconere all’aritmetica certezza dello scudetto: già per Pasqua potrebbe arrivare la sorpresa (che poi sorpresa non è più da un pezzo). Sabato 20 c’è match con la Fiorentina che potrebbe definire le cose.
PRIMO TEMPO - Allegri - onde provare ad avere la meglio contro gli 11 rossoblù in campo, ma anche “contro” i 9 bianconeri rimasti a casa: infortunati - appronta una Juventus ad hoc per l’occasione. Spazio ad un 3-5-1-2 con Caceres, Bonucci e Chiellini davanti a Szczesny; in mediana De Sciglio, Emre Can, Pjanic, Matuidi e Alex Sandro. Attacco con Bernardeschi alle spalle di Kean (di fatto gli azzurri sono gli unici offensivi a disposizione). Il Cagliari replica compatto (almeno inizialmente) con un 4-3-1-2 in cui tutti gli effettivi provano a chiudere gli spazi puntando sul pressing e a ripartire giocando in velocità. Se per qualche decina di minuti i piani di Maran reggono e la Juventus è un po’ limitata (con gli esterni costretti a difendere più che attaccare), gradualmente i campioni d’Italia prendono il sopravvento. Occasioni più nitide per Emre Can (9’, colpo di testa alto) per Caceres (strano doppio rimpallo sul quale Cragno è attento). Il Cagliari, da parte sua, ci prova con Joao Pedro ma senza risultato. La svolta arriva al 22’, su calcio d’angolo. Bonucci sposta gli equilibri del match svettando indisturbato (in ritardassimo sia Pisacane sia Joao Pedro) e ottimizzando il perfetto cross dalla bandierina di Bernardeschi. I bianconeri cominciano così ad andare di conserva limitando le sortite ma occupando bene gli spazi e chiudendo le linee di passaggio. Minimo sindacale, insomma, per non correre eccessivi rischi e scollinare l’intervallo con ritmo da minimo sindacale.
LA RIPRESA - Ciò che la Juventus fatica a fare, però, pur giocando un buon calcio in palleggio e brio, è chiudere il match. Le occasioni per il 2-0 decisamente non mancano: Kean va vicino al gol al 14’ con una azione personale e diventa invece d’ostacolo a Bernardeschi alla mezz’ora respingendone involontariamente una insidiosa conclusione. La cosa può risultare pericolosa assai soprattuto negli ultimi 20 minuti quando i sardi alzano il baricentro e il tasso di convinzione, sapendo di poter puntare innanzitutto sulle doti d’un Pavoletti abitualmente pericolosissimo con le conclusioni aeree. Degna di nota, comunque, la prova di Cragno: pure funambolico, al 35’, ferma ancora Kean addirittura con un colpo di testa mentre esce dall’area. Lasciando così al bomber azzurro non solo il rammarico per l’occasione subita, me le urla e gli improperi di Allegri («E prova a scartarlo, no?»). La reazione di Kean non tarda, giunge al 40’: Bentancur (a sua volta imbeccato da un superbo Emre Can) gli serve un pallone comodo comodo da spingere in porta, Kean non fallisce. Poi sbotta statuario, fissando gli spalti che a quel punto gli lanciano contro di tutto. Buu compresi.