© LAPRESSETORINO - Il processo di crescita prosegue, ma qualche ostacolo rimane. A guardare la prestazione contro l’Empoli ci sarebbe da mangiarsi le mani: prova di sostanza, quattro occasioni da gol nitide e un pareggio a reti bianche che sa di beffa. Il Toro ha imparato a giocare meglio, a concedere poco e a limitare le disattenzioni, ora deve necessariamente diventare più cattivo. Anche perché la classifica in campionato è molto pericolosa: un solo punto di margine sui playout, appena quattro sulla zona retrocessione. Motivo per cui non si può stare tranquilli: Sesia lo sa perfettamente e chiede un altro step di maturazione. Può passare, perché no, anche dagli ottavi di finale di Coppa Italia di domani sera contro il Milan (gara secca con calcio d’inizio alle ore 20, diretta Sportitalia).
La squadra che scenderà in campo al cospetto dei rossoneri, primi in classifica nel girone A di Primavera 2, sarà costituita da un mix di titolari e alternative: turnover massiccio no, ma parziale sicuramente sì, anche perché il Toro sabato si gioca tantissimo nella sfida salvezza contro il Pescara. Per quanto riguarda la formazione, alcune scelte sono praticamente obbligate: dentro Marcos Lopez, Kouadio e Onisa, che comporranno una parte del battaglione dei fuoriquota classe 2000. Poi, una serie di rotazioni ragionate: troverà posto Enrici in difesa, Rotella sulla corsia di destra e Ibrahimi davanti. Da quest’ultimo in particolare si attendono risposte: finora ha giocato 35 minuti in campionato, spalmati su quattro partite in cui è sempre subentrato. Ha segnato contro il Bologna a novembre e ha rischiato di far male pure contro l’Empoli, andando vicinissimo a guadagnarsi il rigore che in pieno recupero avrebbe potuto far prendere ai granata tre punti d’oro.