Montero, sveglia Next Gen: "Contro abbiamo gente che ha fatto Serie B e A"

Le parole del tecnico dopo la bruciante sconfitta 4-3 subita in casa: "A vent'anni non si è più giovani nel calcio, parliamo di uomini"

Un esordio da dimenticare per la Juve Next Gen allo stadio Pozzo-Lamarmora di Biella, nuova casa della squadra bianconera. L'Audace Cerignola si è imposta per 4 a 3 in una match a dir poco rocambolesco. L'avvio schock dei giovani della Vecchia Signora aveva già incanalato la partita sui binari favorevoli ai pugliesi. Tanti gli errori che hanno permesso agli ospiti di mettere subito la freccia andando in vantaggio di due gol grazie alla doppietta di Cuppone. Una rete da cineteca di Palumbo sullo scadere del primo tempo aveva illuso i ragazzi di Montero, che non riescono nell'impresa di recuperare e ribaltare la gara, incassando una sonora sconfitta, seconda di fila dopo quella subita in Coppa Italia Serie C in casa della Giana Erminio.

Next Gen, le parole di Montero

Al termine della gara, il mister Paolo Montero ha fatto un'analisi della prestazione dei suoi, guardando subito al futuro: "Ci dobbiamo rendere conto che questo è stato un assaggio di quello che affronteremo per il resto della stagione, nel senso che gli episodi hanno un peso specifico enorme: questa sera, almeno tre gol sono arrivati in situazioni in cui bisognava stare più attenti e concentrati, i nostri avversari hanno saputo approfittarne. Tante partite nell’annata che ci aspetta saranno decise da episodi di questo genere, anche perché la squadra non ha fatto male, ma ogni volta che abbiamo commesso un’ingenuità abbiamo subito gol".

Ma c'è ancora tanto lavoro da fare: "Dobbiamo lavorare ancora tanto per crescere, sulla testa e sull’approccio dei ragazzi, ma anche a livello tecnico. Non bisogna però fare un dramma e, come ho detto già altre volte, il responsabile sono io. Quando ci sono serate come queste è ovvio che ci sia qualcosa da dover correggere, ma so che i ragazzi stanno lavorando bene. All’esordio non sai mai come andranno le cose, alle volte andava male anche a me quando scendevo in campo in squadre piene di campioni. Dobbiamo avere la giusta umiltà per migliorare. Ora dobbiamo parlare poco e lavorare tanto, ripartendo dalla reazione mostrata più volte nel corso della gara".

Per l'allenatore bianconero, è riduttivo parlare di "giovanili" quando ci si riferisce ai suoi ragazzi: "Allenare una seconda squadra in Serie C non ha nulla di diverso rispetto alle altre squadre della categoria: anche se nel contesto Juventus sono considerati come “giovani”, i miei ragazzi sanno che scendono in campo e sfidano ogni settimana degli uomini. Che affrontano calciatori che hanno lunghe carriere alle spalle, che sono già scesi in campo in Serie B e in alcune occasioni in Serie A. Per quello non sono d’accordo quando si parla di “giovanile”: no, questi ragazzi a 20 anni hanno tutte le carte in regola per giocarsela contro giocatori di categoria, con tanti anni di esperienza alle spalle".

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