Maradona alla Juve, il grande rimpianto dell'Avvocato Agnelli

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Maradona alla Juve, il grande rimpianto dell'Avvocato Agnelli© AG ALDO LIVERANI SAS

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Cosa sarebbe diventato Maradona se, a un certo punto della sua carriera, fosse diventato un giocatore della Juventus? Il dibattito potrebbe portare lontanissimo, perché se gli avrebbe giovato la disciplina che l'ambiente bianconero avrebbe sicuramente imposto, dall'altra chissà se proprio quell'impostazione più quadrata non avrebbe penalizzato il suo genio, che aveva una componente anarchica. Senza dubbio avrebbe avuto una carriera più lunga e lineare di quella che ha avuto.

Ma Maradona poteva davvero giocare per la Juventus? Secondo ricostruzioni ormai piuttosto comprovate l'ha sfiorata due volte. La prima quando era ancora un giocatore dell'Argentino Juniors ed era stato segnalato a Boniperti. Il presidentissimo della Juventus era volato in Argentina e aveva avviato la trattativa, ostacolata però dalla Federcalcio locale. «Grondona (il presidente dell'Afa) mi odiava a bloccò il trasferimento», sostiene Boniperti, che secondo una versione più maligna lo avrebbe bocciato. Fatto sta che Maradona andò al Barcellona. La seconda volta è meno circostanziata nel tempo, ma risale al momento in cui Maradona giocava nel Napoli e Gianni Agnelli ne era innamorato, quindi provò in tutti i modi a strapparlo a Ferlaino, offrendo cifre importanti alle quali il presidente del Napoli disse sempre di no.

L'innamoramento di Agnelli era genuino e lo portava anche direttamente allo stadio a vedere le partite del Napoli, per gustarselo dal vivo (andate a cercarvi un servizio Rai su Avellino-Napoli nel quale compare proprio l'Avvocato che aveva lasciato Capri, dov'era in vacanza, per assistere alla partita di fianco a Ferlaino). Lo stesso Maradona aveva di recente raccontato: «Agnelli mi corteggiava come potrebbe fare un innamorato con una donna. Mi chiamava continuamente promettendo cifre pazzesche - svela Maradona all'Espresso online - Mi disse che aveva offerto 100 miliardi a Ferlaino e di mettere io la cifra sul mio assegno. Gli risposi che non avrei mai potuto fare questo affronto ai napoletani perché io mi sentivo uno di loro, che non avrei mai potuto indossare in Italia altra maglia se non quella del Napoli».

In Spagna avevano ricostruito un incontro fra Agnelli e Maradona nel gennaio del 1984, quando Diego giocava ancora nel Barcellona (più facile che il protagonista dell'incontro sia stato Boniperti, tuttavia), mentre un cronista di Radio Rivadavia, Roberto Ayala, aveva spiegato che nel 1987 era stato Maradona stesso a compiere un viaggio lampo a Torino, facilitato dal jet privato di Agnelli, per trattare un eventuale passaggio alla Juventus.

Gianni Agnelli in Maradona rivedeva, ovviamente, il genio di Omar Sivori, forse il giocatore a cui era più legato sotto il profilo strettamente calcistico (Platini fu un amico vero, al di là del calcio). L'avvocato amava il genio e la fantasia, si inebriava dell'imprevedibilità di certi giocatori e sembrava anche disposto a concedere loro l'indisciplina, sia in campo che fuori. Di diverso avviso era Boniperti che, probabilmente, aveva sempre visto in Dieguito una bomba anarchica sia per l'impostazione trapattoniana del calcio, ma soprattutto per il comportamenti molto al di sopra delle righe e dello stile Juve.

Alla fine il destino ha fatto prevalere la linea di Boniperti e al popolo juventino con almeno quarantacinque anni resta il dubbio di cosa sarebbe stata quella Juventus (che aveva già i campioni del mondo dell'82 più Platini) se fosse stato inserito Maradona. E cosa sarebbe stato Maradona in bianconero. E torniamo alla domanda iniziale, che resta intrigante. Chissà se Maradona sarebbe rimasto lontano dalla cocaina vivendo a Torino: forse sì, se non altro perché avrebbe trovato compagni meno accondiscendenti sotto il profilo comportamentale e che forse lo avrebbero aiutato a stare nei binari. Ma Diego avrebbe tollerato tutto questo? La sua leadership naturale non avrebbe rischiato un attrito fatale con quella di quel granitico gruppo? O il talento, da solo, avrebbe risolto tutti i problemi? Ognuno dia la risposta che vuole, sono tutte giuste o tutte sbagliate. Lo stesso Maradona se le era poste in un'intervista nella quale elogiava Alessandro Del Piero dove i due gol al Santiago Bernabeu contro il Real, senza rispondersi. D'altronde, per l'Avvocato era sempre stato un grande rimpianto non vederlo in bianconero, per Diego molto, molto meno.

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