Fumagalli, il Buffon della Serie C: “Trasmetto emozioni”

Il 23 marzo compirà 41 anni, con il suo ritorno tra i pali ha rilanciato il Messina
Fumagalli, il Buffon della Serie C: “Trasmetto emozioni”© /Agenzia Aldo Liverani Sas

Il Buffon della Serie C sta per compiere 41 anni: accadrà il 23 di questo mese. Solo per tre giorni non è nato sotto il segno dei pesci, ma da oltre 20 anni naviga con sicurezza nel procelloso mare della C. Il portierone, con un fisico a dire il vero più simile a quello di Peruzzi, a gennaio è tornato a Messina dove a 20 anni sognava di debuttare in B, studiando Marco Storari negli allenamenti. Il calcio come certi amori: giri immensi e poi si ritorna dove tutto è cominciato. Vent’anni su e giù per l’Italia per Ermanno Fumagalli, bergamasco di Treviglio, che al sud si è fatto apprezzare per parate e personalità. Una C1 vinta ad Avellino, annate significative tra Melfi, Marcianise, Juve Stabia, Casertana e Foggia. Campi caldi, per un cuore che dovrebbe rimanere freddo, ma che in realtà si scalda ancora di più. Fumagalli non è solo quello che si vede in campo, e sarebbe già tanto, è anche l’uomo spogliatoio, quello che affronta a petto in fuori le difficoltà per poi potersi scatenare, gioendo anche senza freni, quando maturano le vittorie.

La chiamata del Messina

Alla sua età ha ancora mercato. Ed è la soddisfazione più grande. Il Messina l’ha chiamato per sistemare una classifica che non è ancora tranquilla, ma che è decisamente migliorata da quando c’è lui tra i pali: subito tre vittorie consecutive, una sola sconfitta in nove giornate. Interventi miracolosi e qualche perdita di tempo, al punto che con quattro cartellini gialli è già in diffida. Vulcanico, sempre e comunque nel vivo del match. «Mi piace trasmettere emozioni - dice - ai miei compagni e ai tifosi. L’esperienza a Messina quando ero solo un ragazzo mi insegnò tanto: in spogliatoio c’erano grandi giocatori e grandi uomini. Ho ritrovato un gruppo di ragazzi volenterosi e di qualità». Appena arrivato definì Catania «il nostro Mbappè» poi però il talento del Messina ha subito un grave infortunio al ginocchio. Anche per questo bisogna sopperire, stringere tutti i denti tutti insieme, per portare il Messina a una salvezza diretta che dista ancora cinque punti. «Vogliamo tutti toglierci il prima possibile da questa situazione di classifica» sostiene Ermanno, il “nonnino volante”.

L'esperienza di Fumagalli

Alcuni giocatori potrebbero anagraficamente essere figli suoi: «Mallamo (che ha la metà esatta degli anni di Fumagalli, ndr) è dappertutto, tanta roba. Certo con i giovani servono bastone e carota, ma bisogna anche concedergli il tempo di sbagliare per migliorarsi. Noi più esperti siamo qui per aiutarli a crescere in fretta». Sabato scorso, il Messina ha fatto saltare anche il “Francioni” di Latina: 2-0 ed ora tutti carichi per affrontare il Monopoli. Ermanno Fumagalli è anche quello che organizza ed è pronto a pagare cene per fare gruppo e pagare scommesse di spogliatoio, stimolanti per performare rendimenti singoli e di squadra. Si guarda indietro e argomenta: «Qualche centimetro in più mi avrebbe probabilmente aiutato a fare una carriera migliore, ma sono nato corto e non ho particolari rimpianti anche perché altrimenti adesso magari non sarei a Messina mentre sono felicissimo di essere tornato. Ho saputo alle 11 di sera che avrei dovuto trasferirmi dalla Viterbese, non ci ho pensato un attimo e ho chiamato mia moglie per prendere il primo biglietto aereo possibile affinché potessi essere a Messina già il giorno dopo». Nel calcio la migliore pensione è ancora il possesso di un fisico integro e di una mente attiva per continuare a pensare di poter andare fino alla fine.

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