Nagelsmann e i talenti: la rinascita della Germania

Il ct era stato ingaggiato come traghettatore, invece ha riacceso l’entusiasmo

Soltanto un anno fa in questo periodo la Germania stava cercando di rialzare la testa dopo uno dei periodi più bui della sua storia. A riaccendere la luce è arrivato Julian Nagelsmann, che al tempo aveva firmato un contratto fino al 31 luglio 2024. Sembrava dover traghettare la nazionale fino all’Europeo da disputare in casa, poi però si è trasformato in qualcosa di più speciale, visto il feeling che il giovanissimo (commissario) tecnico ha trovato con l’ambiente e per come ha riportato l’entusiasmo e la passione nei confronti della Mannschaft in tutto il Paese. Lo scorso maggio il 37enne ha prolungato il suo accordo fino al Mondiale del 2026, con un obiettivo chiaro e mai nascosto: vincere, perché se sei la Germania non puoi avere altro che l’ambizione di alzare la Coppa al cielo.

Germania: è iniziata l'era Nagelsmann

Visto che però le cose stanno andando davvero a gonfie vele e che da sempre la Dfb è proiettata a guardare il più avanti possibile - raramente, salvo casi di esoneri, un ct è rimasto meno di un biennio: gli unici sono stati Klinsmann, Ribbeck e Flick - ci sono discussioni in corso per un rinnovo addirittura fino all’Europeo del 2028. Segnale di un lavoro che sta avendo enorme successo, non solo per quanto riguarda i risultati sportivi: l’eliminazione all’ultimo minuto nei quarti di finale contro la Spagna poi campione brucia ancora, soprattutto per il fallo di mano di Cucurella incredibilmente non punito con un rigore che avrebbe potuto cambiare la storia e per il quale è stato ammesso l’errore: "Ci hanno messo solo 4 mesi" aveva ironizzato Nagelsmann. Al di là del singolo episodio, comunque, ora il tifo tedesco è tornato a spingere una squadra che dopo i fallimenti mondiali era stata abbandonata anche dalla gente. In terra teutonica, contrariamente a gran parte del resto del mondo, il tifo per la Nazionale viene anche prima di quello per i club. Certo, aiuta il fatto che la squadra pulluli di talenti cristallini come Musiala e Wirtz che come leadership tecnica hanno ampiamente raccolto l’eredità dei vari Neuer, Kroos, Müller e Gündogan, ritiratisi dopo Euro 2024: è stata la fine di un’era, ma quella successiva è già iniziata. Col piede giusto.

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