Verde: "Dal Napoli alla Juve all'Italia: sono un ragazzo con un sogno"

Così il giovane talento bianconero, impegnato in maglia azzurra agli Europei U17: "Gruppo ambizioso, daremo tutto per andare avanti il più possibile"
Verde: "Dal Napoli alla Juve all'Italia: sono un ragazzo con un sogno"

Francesco Verde oggi a Cipro con l’Under 17 sfida l’Inghilterra nel quarto di finale degli Europei. Cosa si aspetta?
«Un avversario forte, con giocatori che hanno già esordito in Premier. Ma non siamo spaventati. Sappiamo di essere un gruppo coeso, possiamo arrivare a un obiettivo importante».

Quali sono i punti di forza dell’Italia?
«L’unione della squadra, oltre al fatto che tatticamente siamo più avanti di altre nazionali».

Ha parlato di un obiettivo importante: ne avete fissato uno in particolare?
«Siamo molto ambiziosi, daremo il massimo per arrivare più in fondo possibile».

Nell’ultima partita contro la Svezia ha giocato da titolare.
«Sono contento della prestazione sia a livello di squadra che individuale. Poteva essere una partita scontata, visto che saremmo stati comunque primi del girone. Invece ce l’abbiamo messa tutta, dando prova di grande carattere».

Lei ha lasciato Napoli giovanissimo per giocare nella Juve Under 15. Quanto l’ha formata questa esperienza?
«Mi reputo molto fortunato per essere sempre stato supportato dalla mia famiglia. Nel cambiamento li ho sentiti sempre vicini. Non sono un ragazzo che ha paura del cambiamento, sono arrivato alla Juve sereno e non ho mai sofferto la lontananza. Sicuramente è una cosa che mi ha formato anche dal punto di vista calcistico, spinge a fare qualcosa in più: non dare in campo il massimo sarebbe un peccato se fai tanti sacrifici».

Ma quando si guarda allo specchio con addosso la maglia della Juve o della Nazionale, cosa pensa?
«Di essere un ragazzo normalissimo con un sogno, che ce la mette tutta per realizzarlo. Non mi vedo diverso dai miei coetanei».

Cosa le hanno insegnato due allenatori come Rivalta e Favo?
«Sono due tecnici ai quali sono molto affezionato, mi hanno cresciuto. Rivalta negli ultimi due anni mi ha dato molto, mi ha aiutato a crescere tatticamente, ma anche come persona, lo ringrazio tantissimo per questo. Favo lo conosco dall’Under 15: sono molto grato anche a lui, mi ha sempre fatto sentire a casa. Calcisticamente chiedono cose simili e mi hanno fatto maturare entrambi, a volte anche con qualche sgridata».

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