Non era facile, sia per l'errore di Skopje sia per la difficoltà dell'ostacolo ucraino che gli si è parato davanti, proprio a San Siro, il suo ex stadio. Eppure, Donnarumma ha superato la prova e l'ha superata bene.
Rimandato in campo da Spalletti dopo l'infelice notte macedone, Gigio ha sfoderato due pregevoli interventi (il secondo frustato soltanto dal passaggio sbagliato da Di Marco che ha mandato in gol Yarmolenko) e si è rivelato impermeabile anche ai fischi, meritandosi, invece, gli applausi del Meazza. Ma il premio più bello, il portiere della Nazionale l'ha ricevuto a fine partita, grazie a quel lungo abbraccio riservatogli da Vicario.
Donnarumma, Vicario e la nuova Italia di Spalletti
L'estremo difensore del Tottenham sarebbe potuto essere titolare al posto suo, se Spalletti avesse deciso diversamente: al fischio finale, è corso da Gigi per complimentarsi con lui, stringendolo forte. Vicario ha confermato di essere un grande portiere e una gran bella persona. Il suo gesto riassume efficacemente lo spirito della nuova Italia spallettiana, all'insegna dell'orgoglio e del senso di appartenenza all'azzurro. Adesso, Donnarumma sa che deve continuare a ripagare la fiducia del ct, pronto a scommettere su di lui, accollandosi il rischio di schierarlo di nuovo e proprio in occasione di una partita così delicata. Per l'ex milanista, la prova di MIlano deve essere il punto di ripartenza. È arrivato il momento di scendere dall'altalena.