"Quello che sto dicendo è indipendente da quello che potrà succedere in futuro e da dove andrò. Ora non voglio pensare a niente", continua l'ormai ex ct nell'intervista a "La Repubblica". "Dovevo farlo prima? Può darsi. Ma io ho lasciato la Nazionale a 25 giorni dalla prossima partita, non tre. E penso di essere sempre stato corretto in questi anni. Io sono sempre stato corretto. Che quando sono arrivato in azzurro ho rinunciato a opportunità più redditizie, ho fatto una scelta ed è stato il lavoro più importante della mia vita. Ho vinto un Europeo, non sarà molto ma intanto l'abbiamo vinto".
"Gravina non ha voluto darmi tranquillità"
"Se Gravina avesse voluto, mi avrebbe trattenuto. Non l'ha fatto. Mi sarebbe bastato un segnale, non me l'ha dato. La verità è che non ha voluto che restassi, e che erano mesi che c'era questa situazione. Però Gravina verrà ricordato come il presidente che ha vinto l'Europeo, non per gli errori che ha fatto. Gli avevo chiesto di eliminare dal contratto la clausola di esonero in caso di mancata qualificazione a Euro 2024, poteva essere un segnale. Lo avevo chiesto solo per lavorare tranquillo in questi mesi, tutto qui, è chiaro che sarei andato via se le cose non fossero andate bene e non fossimo riusciti a qualificarci".