Golden Boy 2024: Omorodion, Endrick, Yildiz, i gioielli a caccia di Yamal

Il talento blaugrana resta il favoritissimo, però nella nuova lista potrebbero non mancare sorprese e duelli
Golden Boy 2024: Omorodion, Endrick, Yildiz, i gioielli a caccia di Yamal

Il conto alla rovescia sta per terminare. Oggi pomeriggio, alla Casina Poste sul Lungotevere Flaminio, Tuttosport svelerà i 25 finalisti del Golden Boy 2024. I primi 20 dell’Index 100 elaborato dal nostro partner Football Benchmark più altre 5 “Poste Italiane Wild Card”. Dopodiché entrerà in lizza la nostra autorevole giuria giornalistica (50 grandi esperti delle più importanti testate europee) che tramite votazione eleggerà il miglior talento Under 21 dell’anno, l’erede dell’inglese Jude Bellingham detentore dello scettro.

Golden Boy 2024, ci siamo: in diretta l’annuncio dei finalisti

"Samu" alla Weah

In attesa di conoscere tra poche ore la “short-list” ufficiale dei finalisti (inizio dell’evento previsto per le 17) passiamo in rassegna alcuni dei nomi più importanti e di sicura suggestione tratti dalla lista del mese scorso, il penultimo aggiornamento del “Golden Boy Football Benchmark Index”. Mettendo per un attimo da parte il favoritissimo Lamine Yamal e i suoi (lontani) contendenti João Neves, Zaïre-Emery e Garnacho – di cui abbiamo parlato tanto e torneremo a parlare a lungo oggi – cominciamo questo “excursus” approfondendo il discorso sul giovane attaccante più in voga del momento. Un talento che sta graffiando implacabilmente (quasi) tutti i portieri che si trova davanti.

Doppietta allo United

Signore e signori, ecco a voi lo spagnolo d’origine nigeriana Samuel Aghehowa Omorodion, colosso d’ebano (193 centimetri per 90 chili) acquistato a fine agosto dal Porto che l’ha prelevato dall’Atlético Madrid incominciando a pagare 15 milioni per la metà del cartellino cui seguiranno altre rate a partire dal prossimo anno. “Samu”, la scorsa stagione in prestito all’Alavés, ha già segnato 4 gol nelle prime 5 (mezze) partite di campionato con i “Dragoni Blu” lusitani. Due settimane fa una spettacolare doppietta al Manchester United in Europa League. Gol di forza, con tiri di potenza deflagrante, che hanno fatto ricordare il liberiano milanista George Weah.

È il "Black Mamba”

E per finire, parliamo di martedì ad Algeciras, lo strepitoso poker (nei primi 40’ di gioco) rifilato con la maglia della Spagna Under 21 ai malcapitati parigrado maltesi in un match di qualificazione europea. Incontenibile, devastante, esiziale. Come il soprannome che si porta dietro: “Black Mamba”, lo stesso del compianto cestista americano Kobe Bryant. E già i tifosi “colchoneros” protestano con la dirigenza dell’Atlético Madrid tacciandola di dabbenaggine per l’inopinata cessione di “Samu” (nato a Melilla, enclave spagnola in Marocco) a fronte del costoso acquisto dell’argentino Julián Álvarez, scartato da Guardiola, per 75 milioni.

Pelé mancino

Altro nome dal grande fascino è quello di Felipe Moreira de Sousa, al secolo Endrick. Ha compiuto diciott’anni a fine luglio e vanta già 12 presenze nel Brasile del ct Dorival Júnior. Su di lui c’è un “hype” enorme, pari alla pressione. Oltreoceano l’hanno paragonato nientemeno che al primo Pelé che, 17enne, trionfò nel Mondiale svedese del ’58 . Un Pelé mancino. Endrick, dal nome senz’acca di un pittore paesaggista olandese del XVII secolo, è giunto a Madrid in estate: Ancelotti lo sta centellinando nel Real stellare di Mbappé, Vini Junior, Bellingham, dove ha giocato 7 micro-spezzoni con 1 gol e 1 assist.

Yildiz e Guler

In vetrina anche due talenti turchi classe 2005 che fanno gioire Vincenzo Montella, ct napoletano della Nazionale dalla Mezza Luna. Sono lo juventino Kenan Yildiz, talento destinato a raccogliere in bianconero l’eredità del suo idolo Del Piero, e il madridista Arda Güler, altro pupillo di Ancelotti il quale non manca di utilizzarlo inserendolo spesso nella sua corazzata bianca ridondante di fuoriclasse (al momento 10 presenze onnicomprensive per un totale di 291’ giocati).

Kayode e Pafundi

In chiave italiana, da segnalare nella Top 100 il piemontese-nigeriano Michael Olabode Kayode della Fiorentina (è nato a Borgomanero in provincia di Novara), oro europeo l’anno scorso con l’Under 19 azzurra a Malta, e il guizzante goriziano d’origine partenopea Simone Pafundi, argento mondiale con l’Under 20 l’anno scorso in Argentina, che – di proprietà Udinese – continua il prestito col Losanna terzultimo nel campionato svizzero. Per Kayode da registrare l’interesse del Liverpool.

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