Golden Boy, come ci piace lo sport al contrario di Cucinelli

La festa con il terzo tempo fra Juve e Atalanta. La saggezza dell’imprenditore: la speranza prenda il posto della paura
Golden Boy, come ci piace lo sport al contrario di Cucinelli

Lo sport al contrario di Brunello Cucinelli rimette il mondo nel verso giusto. Perché premiare chi retrocede e insegnare il valore della sconfitta può confondere come una finta di Vinicius, ma c’è un grande bisogno di cambiare prospettiva nel calcio di oggi e la visione dello stilista-imprenditore umbro ci riporta con i piedi per terra. Dove vincitori e vinti del trofeo che lui ha intitolato alla “Armonia Sportiva”, si ritrovano insieme nel meraviglioso giardino del ristorante aziendale per un terzo tempo a base di street food e scherzi fra giocatori. Così, con un hamburger in mano è più facile chiedere scusa per un fallo un po’ troppo duro e ritornare all’essenza dello sport, che poi è quella di stare insieme. Sì, certo, è facile dopo un’amichevole fra due seconde squadre, ma Cucinelli, intanto, ha indicato una strada a un mondo che sta andando troppo velocemente nella direzione opposta. Ed è significativo che lo abbia fatto nella festa che fa da prologo al lancio dei 100 candidati al Golden Boy. Il premio che profuma di futuro e proietta i migliori talenti nel calcio di domani vuole ispirare valori autentici ai giovani calciatori che sognano di alzare quel trofeo nella notte torinese, da più di vent’anni prima tappa di grandi carriere.

La filosofia di Cuccinelli

Cucinelli è un saggio, ma la sua è una saggezza che mischia alto e basso: sogna giocatori leali che esultano nel rispetto degli avversari e suggerisce agli stessi di pensare un po’ di più alle fidanzate "che se vi mettono in panchina loro, poi non giocate più, al massimo qualche amichevole". I ragazzi della Juventus Next Gen e dell’Atalanta U23 lo guardano e sorridono, si connettono con il filo del suo discorso, soprattutto quando dice loro: "Dimenticatevi delle paure che vi abbiamo trasmesso, sostituitele con la speranza. E divertitevi". Cucinelli è un amante dello sport, di qualsiasi disciplina, perché sa riconoscere la metafora della vita che lo sport ripropone in ogni suo momento o azione. Servono più “terzi tempi” nei quali riconciliarsi con il ritmo giusto, riallinearsi su quello che conta veramente e sognare il successo non bramarlo con ansia. Bisogna ritornare a sognare e il Golden Boy, che seleziona i ragazzi prima che vengano centrifugati dall’iper-professionismo, la pensa proprio così.

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