Golden Boy 2020: pronti, via! Si parte, anzi si riparte. Quella di quest’anno è la 18ª edizione. Cominciammo nell’ormai lontano 2003 con il trionfo dell’allora grande promessa olandese Van der Vaart mentre nel dicembre scorso a portarsi a casa il trofeo è stato l’attaccante portoghese João Félix dell’Atlético Madrid, celebrato nel corso del gala alle OGR di Torino. Chi sarà il suo erede? La caccia è aperta. Le scommesse pure.
LA LISTA
Oggi abbiamo pubblicato il primo listone di 100 nomi che a metà di ogni mese successivo verrà sistematicamente ridotto di 20 unità sino ad arrivare – il 15 ottobre – alle 20 “nominations” finali da cui scaturirà il vincitore 2020. Il trofeo internazionale di Tuttosport, come noto, premia ogni fine autunno il miglior calciatore Under 21 tesserato per un club europeo della massima divisione (per questa edizione sono votabili i nati a partire dal 1° gennaio 2000). La portata del riconoscimento è cresciuta a livello esponenziale anno dopo anno e i candidati “sgomitano” per conquistare il Golden Boy, considerato unanimemente l’autentico Pallone d’Oro dei giovani.
LA LISTA DEI 100 - VOTA IL GOLDEN BOY 2020
UNA SUPER GIURIA INTERNAZIONALE
A votare, come da tradizione consolidata, una giuria altamente qualificata composta da 40 giornalisti specializzati in calcio estero delle più prestigiose testate del Vecchio Continente: dal francese L’Équipe allo spagnolo Marca, dalla tedesca Bild all’inglese Times, dal portoghese A Bola all’olandese De Telegraaf, dal russo Sport-Express allo svedese Aftonbladet, dallo svizzero Blick al greco SportDay e via discorrendo. Insieme a loro anche le autorevoli preferenze dei Direttori dei tre quotidiani sportivi italiani (Tuttosport, Corriere dello Sport-Stadio e La Gazzetta dello Sport) più i loro colleghi di ruolo delle principali tv nostrane (Rai, Mediaset, Sky, LA7 e Dazn). I loro insindacabili giudizi saranno in ogni caso “orientati” e indirizzati da quelli dei nostri affezionati lettori che, a loro volta, partecipano al sondaggio online su tuttosport.com votando, segnalando e suggerendo alla giuria giornalistica il nome del prossimo Golden Boy. Perché, parallelamente, ci sarà anche l’elezione e la premiazione del “Web Golden Boy”, il giovane talento più “cliccato” sul nostro sito. L’anno scorso, in quest’apposita categoria web, vinse a sorpresa il riccioluto franco-marocchino Mattéo Guendouzi dell’Arsenal, votatissimo dagli internauti dopo che a inizio estate c’era stato un autentico “boom” di preferenze per il turco Abdülkadir Omür del Trabzonspor. Entrambi sono esclusi dall’elenco dei papabili 2020 in quanto nati nel 1999, ovvero per raggiunti limiti d’età.
ANALIZZATO L’ANNO SOLARE
Il “listone” di 100 giocatori non solo verrà “sfrondato” di 20 unità ogni 15 del mese, ma contestualmente sarà anche aggiornato in base ai movimenti di mercato dei club europei nonché integrato da quei “Ragazzi d’Oro” che, ora fuori lista, dovessero brillare nella nuova stagione che fra breve ricomincerà. E come sempre sarà importantissima, per non dire fondamentale, la visibilità internazionale dei candidati: segnare, fornire assist, “imbavagliare” un avversario di fama, salvare gol compiendo super parate, avrà una valenza esponenziale soprattutto se “sciorinato” in occasione delle gare di Champions League, di Europa League e di quelle future delle Rappresentative Nazionali perché sarà “televisto” in mondovisione.
IN POLE POSITION C’È HÅLAND
La lotta per salire sul trono del lusitano João Félix si preannuncia anche per quest’edizione estremamente avvincente. Diversi i potenziali vincitori del premio, tantissime le partite davanti: quelle a chiudere i campionati 2019-’20, poi le Eurocoppe in piena estate, quindi la nuova stagione che scatterà subito dopo, a settembre. Molti valori attuali e relative classifiche ideali di rendimento sono suscettibili di possibili e persino clamorosi cambiamenti. Al momento attuale, per le sue 14 reti in 15 partite con la nuova maglia della Borussia Dortmund, troviamo in pole position il norvegese Erling Håland. Una macchina da gol che però non è servita a regalare nessun titolo ai gialloneri: eliminati in Coppa di Germania e in Champions League agli ottavi, battuti in casa dal Bayern e a -7 dalla capolista bavarese a sole 3 giornate dalla fine. Vale la pena segnare tanto se non arriva nessun trofeo? Stesso discorso per il compagno di squadra Jadon Sancho, anglo-guyanese, secondo classificato nell’ultima edizione del Golden Boy alle spalle di João Félix. Anche per lui uno “score” impressionante: 17 gol e 17 assist in Bundesliga. Attenzione quindi a chi potrebbe alzare la Champions League a fine agosto come il talento ispano-guineense Ansu Fati del Barcellona o il duo brasiliano Vinicius Junior-Rodrygo Goes (più il nuovo acquisto Reinier) tutti in forza al Real Madrid. Per Tonali e Kulusevski, attualmente molto indietro visto che ancora indossano la maglia di Brescia e Parma, dipenderà da come si comporteranno nella nuova stagione: il lodigiano pare destinato all’Inter, lo svedese-macedone ha già firmato per la Juve.
DIECI PUNTI AL PRIMO, 1 AL QUINTO
Il regolamento è semplice: 40 esperti in rappresentanza di 20 nazioni europee esprimono le loro preferenze sulla base dei nominati di Tuttosport per la 18ª edizione dell’European Golden Boy. I Paesi d’é?lite calcistica come Inghilterra, Spagna, Germania e Italia vantano più testate giornalistiche in giuria secondo una sorta di “ranking-list” stile Champions League. Ogni giurato ha a disposizione 5 voti: il primo giocatore indicato sulla scheda riceve 10 punti, il secondo 7, il terzo 5, il quarto 3 e l’ultimo 1. La somma decreta il vincitore. Votabili, come detto, solo i nati dal 1° gennaio 2000 e tesserati per un club europeo della massima categoria. Esempio: escluso – in quanto militante nel Flamengo – l’attaccante brasiliano Corrêa dos Santos Lincoln, classe 2000. Ineleggibile, al momento, anche l’italo-brasiliano Emanuel Vignato, 2000 pure lui, acquistato dal Bologna, ma lasciato in prestito al Chievo in B.
IL CAMPIONE NON FA BIS
Non c’è una regola scritta, ma è consuetudine, anzi convenzione. Chi vince il Golden Boy non viene più rieletto l’anno (o gli anni) dopo, pur rientrando nei limiti d’età consentiti. L’albo d’oro è eloquente: 17 edizioni, 17 vincitori diversi. Il caso-esempio è quello di Messi: trionfò nel 2005, a 18 anni, ma non fu più rivotato campione. Perché da quel momento la “Pulce” non era più un giovane talento da lanciare, bensì un fuoriclasse fatto e finito. Da Pallone d’Oro. E infatti ne conquistò poi ben 6 di “Ballon d’Or”, l’ultimo (contestato) proprio nel settembre scorso alla Scala di Milano. Golden Boy trampolino di lancio per entrare in un orbita... extraterrestre. Lo stesso è successo nel 2019 con De Ligt (non più rieletto dopo il trionfo 2018) e l’anno precedente con Mbappé (trionfatore dell’edizione 2017). Quest’anno, in ogni caso, la possibilità che il detentore possa conservare il proprio scettro è scartata ufficialmente dal regolamento: il portoghese João Félix, come detto trionfatore la scorsa edizione, è nato infatti nel 1999 quindi escluso a priori dalle “nominations”.