Quando domani attorno alle ore 22 calerà il sipario sulla XVII edizione del Golden Boy che consacrerà il trionfatore portoghese João Félix dell’Atletico Madrid nella Golden Night torinese di Tuttosport, sarà già tempo di voltare pagina. E di pensare all’edizione 2020. Essì, perché il nostro trofeo internazionale praticamente non si ferma mai. Fra due settimane scatterà il nuovo anno e, come recita il regolamento, i prossimi candidati al titolo di miglior Under 21 dell’anno solare dovranno essere rigorosamente nati a partire dal 1° gennaio 2000 e tesserati per un club europeo della massima serie. Non saranno più eleggibili, dunque, tutti coloro che sono nati nel 1999 come per esempio, in ordine alfabetico, De Ligt, Donnarumma, Guendouzi, Havertz, lo stesso João Félix, Joveljic, Lunin, Malen, Mount e Zaniolo che hanno fatto parte dei 20 finalisti dell’edizione attuale.
Sancho favorito, ora...
Saranno invece ricandidabili gli altri 10 finalisti del 2019 che vantano una... anagrafe più verde. Sette classe 2000 (Alphonso Davies del Bayern Monaco, Phil Foden del Manchester City, Erling Haaland del Red Bull Salisburgo, Moise Kean dell’Everton, Jadon Sancho del Borussia Dortmund, Ferrán Torres del Valencia e Vinícius Júnior del Real Madrid), due classe 2001 (Rodrygo del Real Madrid e Kangin Lee del Valencia), uno del 2002 (Anssumane Fati del Barcellona). Non è però detto che il Golden Boy 2020 scaturisca “automaticamente” o “matematicamente” da questa “shortlist”. Dipenderà da molti fattori e da tante variabili. Innanzitutto perché il prossimo anno si ripartirà da zero e i candidati dovranno confermare e soprattutto migliorare le loro “performances” del 2019. L’anglo-guyanese Sancho, per esempio, potrebbe essere il prescelto essendo giunto secondodietro João Félix quest’anno. Ma la conquista del Golden Boy è legata, subordinata come sempre ai risultati: in Champions League, nei vari campionati nazionali e soprattutto a Euro 2020 con la Selezione di riferimento. Senza contare il peso enorme del mercato: se un nominato si trasferisce in una grande per una cifra-monstre, è evidente che attirerà l’attenzione (e il voto) dei giurati...
Haaland, Foden, Fati...
Sempre nella lista dei papabili al successo tratta da quella dei finalisti di quest’anno, ci sono almeno altri 5 elementi di spicco: il “panzer” norvegese Håland, che difficilmente resterà al Red Bull Salisburgo, il grande talento inglese Foden (pupillo di Guardiola), i due madridisti “do Brasil” Rodrygo e Vinícius Júnior nonché il formidabile “enfant terrible” Ansu Fati, nato in Guinea Bissau ma naturalizzato spagnolo, il Messi nero che ha umiliato a San Siro la difesa dell’Inter, eliminando i nerazzurri dalla fase a Gruppi della Champions. Ma dietro diloro scalpitano tanti Under 21.
Tonali ci prova
Incominciamo dai classe 2000 e con l’Italia. In rampa di lancio c’è il lodigiano Sandro Tonali, il nuovo Pirlo: avrà “chances” soprattutto se farà bene a Euro 2020 (il ct Mancini lo stima) e se la prossima estate lascerà Brescia per una grande. Molti papabili giocano in Premier League: Sessegnon, Skipp e Oakley-Boothe (Tottenham), Hudson-Odoi e Guehi (Chelsea), Brewster (Liverpool), l’argentino di passaporto anche italiano Benjamín Garré (Manchester City), Angel Gomes (Manchester United), Gibbs-White (Wolverhampton). In Francia brillano l’attaccante franco-algerino Gouiri (OL), Adli (Bordeaux) e Timothy Weah (Lilla). In Germania si segnalano il brasiliano Paulinho (Bayer Leverkusen), il difensore turco Kabak (Schalke 04), il gallese-ghanese Ampadu (RB Lipsia, in prestito dal Chelsea) e Arp (Bayern). Nei Paesi Bassi occhio al tris Ajax: il danese Victor Jensen, Ekkelenkamp e Pierie più l’olandese-curaçaoano Geertruida (Feyenoord). In Spagna troviamo il messicano Lainez (Betis).
Occhio a Gravenberch
Fra i classe 2001 al Monaco abbiamo Badiashile e Geubbels. In Inghilterra l’olandese Van den Berg (Liverpool). In Belgio il trequartista Verschaeren (Anderlecht). In Portogallo ecco Gonçalo Ramos (Benfica). In Serbia il difensore Strahinja Pavlovic (Partizan). I più promettenti 2002, a parte il già citato Fati, sono il franco-angolano Eduardo Camavinga (Rennes), schierato negli ultimi 20’ della partita di Europa League contro la Lazio, e l’olandese-surinamese Ryan Gravenberch (Ajax): il più giovane giocatore in gol nella storia dei biancorossi con 16 anni e 134 giorni, battuto il record di Seedorf che resisteva dal 1993.