ROMA - Il tam tam in Rete é stato immediato. E planetario. Nella sala della Giunta Coni, al Foro Italico, la casa dello sport italiano, non abbiamo fatto nemmeno in tempo a chiudere la conferenza stampa ufficiale: Tuttosport aveva già cominciato a fare il giro del mondo, grazie al talentuoso ventenne portoghese che sulla maglia dell’Atletico porta il numero 7 e da grande vuole essere Cristiano Ronaldo. Provate per credere: se andate su Google e digitate le parole Tuttosport, Golden Boy, Joao Felix, venite travolti dalla marea di siti di ogni dove, mittenti la notizia del vincitore della diciassettesima edizione del nostro premio, riservato al miglior Under 21 che giochi in Europa, nonché di Gianluigi Donnarumma, miglior Under 21 italiano e Giada Greggi, Golden Girl 2019. Il tweet più felice e’ stato postato dalla Federcalcio di Lisbona: “Non chiamatelo più Joao Felix. Chiamatelo Golden Boy”.
Negli occhi di Giovanni Malagò, impeccabile padrone di casa cui va la nostra gratitudine per la calorosa ospitalità riservata a Tuttosport, ho letto il compiacimento del capo dello sport italiano per un’inIziativa che ha raggiunto una lusinghiera dimensione internazionale e onora il nostro giornale. Sul volto di Massimo Franchi che, nel 2003, ebbe la felice intuizione del Golden Boy, ho colto la soddisfazione che è la soddisfazione di tutta la squadra Tuttosport per essere titolare di un premio il cui albo d’oro ne spiega il valore assoluto e sempre più ambito. Il 16 dicembre, a Torino, celebreremo la festa del Golden Boy. Vi assicuriamo che il bello deve ancora venire.