Calhanoglu chiude: “Solo Inter”. Ciao Bayern Monaco

La decisione comunicata dal turco in serata per la gioia di Inzaghi. Ma niente rinnovo...

Hakan Calhanoglu resta all’Inter. A mettere fine a quella che sarebbe potuta diventare la telenovela dell’estate ha pensato ieri sera lo stesso turco: «Sono estremamente felice all’Inter. Il rapporto che condivido con il club e i nostri incredibili tifosi è davvero speciale - le sue parole sui social -. Insieme abbiamo raggiunto traguardi significativi e sono entusiasta di poter vincere ancora più trofei con l’Inter in futuro». Niente Bayern, quindi, per il centrocampista. Meglio un ruolo da protagonista nel progetto nerazzurro, supportato da quei tifosi che lo hanno eletto a idolo, che essere importante - ma non beniamino assoluto - in Baviera.

Inter, Calhanoglu resta

Per la felicità del mondo Inter, con Inzaghi che ha stappato una bottiglia di vino, quello buono, per festeggiare la decisione del suo metronomo. E pensare che i precedenti indizi di giornata non erano stati così positivi, con il Fulham che per Joao Palhinha, oggetto dei desideri del Bayern, continuava a chiedere 70 milioni e i tedeschi pronti a virare su Calha. Certo, nessuna offerta era stata ancora recapitata in Viale della Liberazione, ma qualora ne fosse arrivata una da 60 milioni, insieme alla richiesta di cessione esplicita del calciatore, la storia sarebbe stata diversa. Con le casse interiste che avrebbero registrato una plusvalenza mostruosa, dato che il valore a bilancio del turco nell’esercizio in chiusura il 30 giugno sarà di circa 630 mila euro e il monte ingaggi sarebbe stato abbattuto di circa 12 milioni. Invece, nulla di tutto questo, con il futuro di Hakan ancora nerazzurro. Magari più avanti si parlerà di prolungamento, ora in scadenza nel 2027, mentre Oaktree potrebbe essere messa “alla prova” ipoteticamente da un’offerta fuori mercato per un altro titolarissimo dei campioni d’Italia. Ma intanto, quel che è certo è che Calhanoglu resterà, per sua scelta, all’Inter.

A dama col Genoa

Ieri nel frattempo l’Inter ha fatto grandi passi per assicurarsi Josep Martinez che partirà come vice Sommer avendo però la grande chance di poterne diventare l’erede. L’operazione - come anticipato - non prevede contropartite (il Genoa prenderà poi un giocatore dall’Inter, ma i due affari saranno su binari distinti) ed è ben incanalata con il cartellino del portiere valutato 13 milioni più 2 di bonus. L’Inter intende monetizzare al massimo dalla cessione di Oristanio (che preferisce l’opzione Venezia dove però offrono Tessmann anziché soldi: per questo potrebbe spuntarla il Verona). Al Genoa, in caso di cessione di Ekuban, potrebbe interessare Satriano e in più c’è l’opzione Zanotti, che ha mercato pure in Svizzera. Domenica, sotto gli occhi di un osservatore nerazzurro, è andato in gol contro la Germania Dan Ndoye, primo candidato a sostituire Denzel Dumfries in caso di mancato rinnovo (ma intorno all’olandese è tornato il sereno). «L’Inter su di me? Il calcio va velocissimo, devo continuare così», le parole dell’esterno attualmente al Bologna dopo la partita.

Vertice per Agoumé

Ieri intanto in sede si è presentato Djibril Niang, agente di Lucien Agoumé, insieme a Oscar Damiani e Domenico Cecere, intermediari per l’Italia per il giocatore. Il francese non è stato riscattato dal Siviglia (dove era arrivato a gennaio) nonostante sia stato schierato titolare nelle ultime 7 gare di campionato: troppi per il club andaluso gli 8 milioni necessari al riscatto. Agoumé ha un contratto in scadenza nel 2025 quindi l’Inter o riesce a venderlo, oppure - dovrà rinnovargli il contratto per un’altra stagione, l’unica cosa sicura è che il centrocampista non rimarrà agli ordini di Inzaghi. Sebastiano Esposito è stato infine promesso all’Empoli, il centravanti - reduce dall’annata alla Samp - andrà in Toscana in prestito con diritto di riscatto dopo aver rinnovato il contratto in scadenza nel 2025 con l’Inter. Questo mentre il River Plate ha chiesto Franco Carboni, fratello di Valentin, mettendo sul piatto un prestito di 18 mesi.

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