Italia, ritrovi lo psicologo Yakin: il Ferguson della Svizzera

Dai campionati vinti con il Basilea all’eliminazione degli Azzurri nel 2021: la storia del ct che sta facendo impazzire un Paese intero

Brucia subire il pari al 91’ quando stai già assaporando la vittoria – meritata sotto il profilo del gioco – sui “panzer” tedeschi padroni di casa. Ma il ct svizzero Murat Yakin è uno che sa prendere le cose con filosofia. Riflessivo. Flemmatico. Positivo. Un uomo che vede sempre il bicchiere mezzo pieno. «Certo dispiace per come è maturato il gol incassato nel recupero – il suo commento – ma resta la consapevolezza di quanto abbiamo fatto. Tanto. E di buono. Un’ottima prestazione. Per questo devo solo fare i complimenti ai ragazzi che hanno eseguito alla perfezione quanto avevo chiesto mettendo in campo tutto ciò che avevano. Siamo stati bravi a soffrire contro una squadra forte e ci siamo anche procurati diverse occasioni. È stata una partita tattica. Abbiamo lottato, abbiamo corso molto, ma contro un avversario del genere non è mai facile. È stata una sfida enorme. I nostri attaccanti hanno lavorato duro, hanno fatto bene sia davanti che dietro. Non è bastato per arrivare al primo posto, però è positivo. È una squadra che lavora sodo, con il giusto spirito di squadra. Il sistema funziona, la strategia funziona, i giocatori e i cambi funzionano. Felice pure per Dan Ndoye: ha trovato il suo primo gol con la maglia rossocrociata proprio all’Euro. La squalifica di Widmer? Spiace per lui. È probabile che Leonidas Stergiou (ndr: difensore dello Stoccarda) prenda il suo posto, ha il tempo per prepararsi da qui a sabato, dove giocheremo il primo ottavo di finale a Berlino, e ha tutte le qualità per sostituirlo alla grande».

Yakin, l'infanzia e la Russia

Nominato commissario tecnico della Svizzera il 9 agosto 2021 in sostituzione del croato-bosniaco ed ex laziale Vladimir Petkovic (trasferitosi al Bordeaux e ora ct dell’Algeria), Murat Yakin proviene da una famiglia turca emigrata nella Confederazione Elvetica all’inizio degli Anni ’70 per cercar miglior fortuna. La signora Emine, autentica “madre coraggio”, ha sofferto il lutto per la scomparsa del primo marito Hüseyin Hüsnü Irizik (il cui cadavere venne ritrovato nel Lago di Ginevra) da cui ha avuto 6 figli e poi la separazione dal secondo marito (Mustafa Yakin, che lavorava come saldatore a Basilea) con il quale ha messo al mondo successivamente altri due figli: Murat (nato nel 1974) e Hakan (nato nel ’77), entrambi divenuti poi calciatori professionisti e quindi allenatori.

Ex difensore di Grasshoppers (vinti 2 campionati e 1 Coppa nazionale), Stoccarda, Fenerbahçe, Kaiserslautern e Basilea (3 campionati e 2 Coppe svizzere nel suo albo d’oro più il titolo di miglior difensore svizzero nel 2002, ’03 e ’04), Murat Yakin ha totalizzato 49 presenze e 4 reti nella Nazionale rossocrociata. Da allenatore ha incominciato la gavetta nei dilettanti del Concordia Basilea, poi ha guidato Thun, Lucerna, Basilea (conquistati due titoli svizzeri), Sciaffusa (2 volte), Grasshoppers e Sion con un’esperienza nel 2014-’15 anche in Russia alla guida dello Spartak Mosca.

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Yakin, Ferguson e Koeman

Nella corsa ai Mondiali 2022, Yakin riesce a bloccare sul pari l’Italia di Mancini, campione d’Europa in carica, sia in casa (0-0 a Basilea, rigore sbagliato da Jorginho a inizio ripresa) che in trasferta (1-1 a Roma, ancora un rigore sbagliato da Jorginho allo scadere) ottenendo così il primo posto nel Girone che vale la qualificazione diretta a Qatar ’22. L’Italia sarà come noto clamorosamente eliminata dalla “cenerentola” Macedonia del Nord nei “playoff”. Chi conosce molto bene Yakin è il suo connazionale (svizzero nato a Bellinzona ma di chiarissime origini turche) Kubilay Türkyilmaz, ex attaccante di Bologna e Brescia, 62 presenze e 34 gol con la Selezione elvetica.

Oggi apprezzato commentatore televisivo, “Kubi” ne parla in termini lusinghieri: «Murat è uno dei migliori allenatori che abbia avuto la Svizzera. Ideale per questa Nazionale. Abbiamo giocato insieme nel Grasshopper e poi 7 anni con la “Nati” rossocrociata. Andavamo sempre a mangiare in un ristorante turco. Lui ha grande carisma. È un duro che sa parlare come pochi ai giocatori, sa entrare nelle loro teste. Un tipo alla Sir Alex Ferguson tanto per capire. Fa rendere al massimo ogni elemento a sua disposizione. Ti dice le cose in faccia e nel contempo risulta piuttosto riflessivo. In campo cominciò come regista difensivo poi Christian Gross, allenatore del Grasshopper, lo spostò nel ruolo di regista difensivo perché era potente fisicamente e aveva anche i piedi educati, come si dice. Aveva un incredibile senso della posizione. Uno dei giocatori tatticamente più forti che abbia conosciuto. Mi ricordava l’olandese Ronald Koeman».

Yakin, il sociale e la moglie

Filantropo impegnato nel sociale (da piccolo la sua infanzia da immigrato è stata tutt’altro che semplice in Svizzera), Murat Yakin non ha mai scordato cosa significhi vivere nella povertà. Proprio per questo ha creato e finanzia a Basilea la fondazione “Kinder & Jugendstiftung Murat Yakin & Friends” che si occupa di aiutare bambini e adolescenti indigenti. Il ct elvetico è sposato con la bellissima zurighese Anja Müller, capelli color rosso-tiziano e occhi grigioverdi, uno schianto di donna, non a caso finalista al concorso di Miss Svizzera 2006. Adesso, 39enne, è ancora più affascinante, sensuale e seducente che mai. I due si sono sposati nel più assoluto segreto nella primavera del 2011, ma la notizia è stata resa pubblica soltanto nel novembre 2013. Quasi tre anni dopo.

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Brucia subire il pari al 91’ quando stai già assaporando la vittoria – meritata sotto il profilo del gioco – sui “panzer” tedeschi padroni di casa. Ma il ct svizzero Murat Yakin è uno che sa prendere le cose con filosofia. Riflessivo. Flemmatico. Positivo. Un uomo che vede sempre il bicchiere mezzo pieno. «Certo dispiace per come è maturato il gol incassato nel recupero – il suo commento – ma resta la consapevolezza di quanto abbiamo fatto. Tanto. E di buono. Un’ottima prestazione. Per questo devo solo fare i complimenti ai ragazzi che hanno eseguito alla perfezione quanto avevo chiesto mettendo in campo tutto ciò che avevano. Siamo stati bravi a soffrire contro una squadra forte e ci siamo anche procurati diverse occasioni. È stata una partita tattica. Abbiamo lottato, abbiamo corso molto, ma contro un avversario del genere non è mai facile. È stata una sfida enorme. I nostri attaccanti hanno lavorato duro, hanno fatto bene sia davanti che dietro. Non è bastato per arrivare al primo posto, però è positivo. È una squadra che lavora sodo, con il giusto spirito di squadra. Il sistema funziona, la strategia funziona, i giocatori e i cambi funzionano. Felice pure per Dan Ndoye: ha trovato il suo primo gol con la maglia rossocrociata proprio all’Euro. La squalifica di Widmer? Spiace per lui. È probabile che Leonidas Stergiou (ndr: difensore dello Stoccarda) prenda il suo posto, ha il tempo per prepararsi da qui a sabato, dove giocheremo il primo ottavo di finale a Berlino, e ha tutte le qualità per sostituirlo alla grande».

Yakin, l'infanzia e la Russia

Nominato commissario tecnico della Svizzera il 9 agosto 2021 in sostituzione del croato-bosniaco ed ex laziale Vladimir Petkovic (trasferitosi al Bordeaux e ora ct dell’Algeria), Murat Yakin proviene da una famiglia turca emigrata nella Confederazione Elvetica all’inizio degli Anni ’70 per cercar miglior fortuna. La signora Emine, autentica “madre coraggio”, ha sofferto il lutto per la scomparsa del primo marito Hüseyin Hüsnü Irizik (il cui cadavere venne ritrovato nel Lago di Ginevra) da cui ha avuto 6 figli e poi la separazione dal secondo marito (Mustafa Yakin, che lavorava come saldatore a Basilea) con il quale ha messo al mondo successivamente altri due figli: Murat (nato nel 1974) e Hakan (nato nel ’77), entrambi divenuti poi calciatori professionisti e quindi allenatori.

Ex difensore di Grasshoppers (vinti 2 campionati e 1 Coppa nazionale), Stoccarda, Fenerbahçe, Kaiserslautern e Basilea (3 campionati e 2 Coppe svizzere nel suo albo d’oro più il titolo di miglior difensore svizzero nel 2002, ’03 e ’04), Murat Yakin ha totalizzato 49 presenze e 4 reti nella Nazionale rossocrociata. Da allenatore ha incominciato la gavetta nei dilettanti del Concordia Basilea, poi ha guidato Thun, Lucerna, Basilea (conquistati due titoli svizzeri), Sciaffusa (2 volte), Grasshoppers e Sion con un’esperienza nel 2014-’15 anche in Russia alla guida dello Spartak Mosca.

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